Natale in Valsesia: Venite adoremus, il Botteghin Gesù

Ho un legame particolare con la Valsesia per avervi trascorso anni, durante l’adolescenza. Sono inoltre un fautore del trasporto ecosostenibile, in particolare di quello ferroviario.
Per queste ragioni un amico mi ha girato la notizia pubblicata dal quotidiano La Stampa il 27 corrente: Varallo, sotto l’albero c’è il treno.CC 2015.11.28 Varallo 002Il sommario declama: “La linea torna a vivere per Natale, a partire dal 13 dicembre” ma, leggendo il pezzo a firma Maria Cuscela, è scritto chiaramente che la ferrovia tornerà a vivere il 13 dicembre. Segue il programma dettagliato del treno storico a vapore che partirà da Milano Centrale all’ora tale per poi fermare a Novara, Vignale, Briona, Fara, Sizzano, Ghemme, Romagnano, Grignasco, Borgosesia, Quarona e arrivo a Varallo all’ora X per ripartire all’ora Y. Il biglietto, oltre al viaggio in treno, comprende la degustazione di prodotti tipici e la salita al Sacro Monte in funivia.
A Varallo, rende inoltre noto il sindaco nell’articolo, sono allestiti mercatini natalizi ed una pista di pattinaggio sul ghiaccio. Insomma, una marchetta.CC 2015.11.28 Varallo 001Per chi non la conoscesse, la realtà è che quella ferrovia – inaugurata l’11 aprile 1886 – è stata chiusa al traffico viaggiatori nel settembre 2014 nel quadro di quella macelleria messicana altrimenti chiamata intervento di risanamento che ha visto il Piemonte sbarazzarsi di oltre un terzo delle proprie ferrovie locali. Il Cuneese, in particolare, ha subito una vera mattanza. Tornando alla nostra linea, per un certo periodo i pendolari che da Varallo dovevano recarsi verso Novara non ebbero a disposizione neanche gli autobus.
Ma nel maggio scorso un treno storico apparve all’orizzonte, lanciando il proverbiale fil di fumo come nella Butterfly: era organizzato da Fondazione FS in occasione di Expo 2015.CC 2015.11.28 Varallo 003Infatti proprio Fondazione FS vorrebbe ripristinare la ferrovia. Attenzione: per soli fini turistici. Per arrivare a questo, dopo che sono stati spesi fior di denari pubblici per il completo rifacimento della ferrovia avvenuto nel 2012, si sono ridotte le corse, il servizio è stato sospeso e poi ripreso con un orario dissennato che non teneva conto di eventuali coincidenze a Novara, si è dapprima ridotto e poi soppresso il servizio nei giorni festivi.
È una tattica ben nota nel mondo dei trasporti: si crea scontento e disinformazione, si allontana l’utenza – che non ritiene più il servizio affidabile – e si giustifica così l’esiguo numero dei viaggiatori come pretesto per sopprimere la ferrovia. E spesso trasformarla in pista ciclabile.
In questo caso Fondazione FS, che ha raccolto un certo numero di rotabili d’epoca e gestisce (in modo pessimo) il Museo Ferroviario Nazionale, ambisce evidentemente la linea per le sue caratteristiche ambientali e paesaggistiche che ne farebbero un ottimo scenario per treni turistici: della polenta, delle castagne, di questa e quella sagra. Tutta roba che fa cassetta con buona pace della cultura vera e del rispetto del territorio.CC 2015.11.28 Varallo 004Ma quello che interessa qui rimarcare è come viene distorta una notizia: un evento legato a puro marketing spacciato come il rifiorire di una linea ferroviaria. E non c’è solo questo: c’è la fossa comune pronta ad accogliere tutte le chiacchiere sull’ecosostenibilità, sull’attenzione, sul ruolo imprescindibile, sul rilancio del trasporto ferroviario. Meno inquinante e costoso, e indiscutibilmente più veloce, rispetto a quello pubblico su gomma che sulle relazioni non urbane deve necessariamente condividere lo spazio con i veicoli privati.

Alberto C. Steiner

Tra tanti fiori di lillà la bellezza riscopre la tradizione

Cesec CV 2014.07.11 Cosmesi 1Dopo l’apoteosi chimica che ha contrassegnato gli anni Ottanta e Novanta la bellezza si scopre green friendly. Fosse anche solo per opportunitstiche scelte di marketing, resta il fatto che spa a km zero, creme al tarassaco, alla salvia o alla calendula, vacanze relax in campagna stanno trovando uno spazio sempre più ampio nel settore cosmetico.
La bellezza riscopre la tradizione e i numeri delle vendite, non solo nelle erboristerie, dimostrano come sempre più spesso i clienti si orientino verso la Natura.
E non è solo il retail a dirlo, ma anche la sempre maggiore richiesta di soggiorni o anche solo di sessioni gionaliere, in campagna che, convenientemente attrezzata, torna ad essere un luogo privilegiato in cui ritrovare benessere ed equilibrio regalandosi ritmi rallentati ed appagando vista, odorato e voglia di farsi coccolare.Cesec CV 2014.07.11 Cosmesi 3Del resto i dati di Coldiretti parlano chiaro: 12 miliardi di euro spesi nel 2013 per il turismo ecologico, che nel nostro Paese offre 871 aree protette ed oltre 20.500 agriturismi, pur considerando la falcidia che lo scorso anno ne ha visti chiudere ben il 22 per cento: ma non si trattava di agriturismi, bensì poco più che di osterie di campagna, senza o con poca terra sulla quale non producevano nulla e che non avevano saputo o voluto rinnovarsi con offerte accattivanti.
L’approccio verde che oggi nella cosmetica si incontra sempre più spesso non è solo una modo, ma un preciso orientamento di consumo mutuato da una sempre più diffusa consapevolezza che i prodotti naturali sono migliori rispetto a quelli di sintesi chimica.pure drops of waterErbe officinali, aloe, olio di oliva, lavanda, l’immancabile salvia, tarassaco oltre a fieno, cortecce, radici e prodotti a base di vino, nel quale si può anche fare un bagno dalle incredibili proprietà costituiscono ormai un must irrinunciabile per chi voglia offrire un trattamento di qualità ai propri ospiti.
E’ quello che accadrà anche nella nostra cascina, nel silenzio dei campi a meno di un’ora da Milano.

Anima in Cammino

Treni dimenticati

Il 2 marzo verrà celebrata la giornata delle ferrovie dimenticate, vale a dire tutte quelle linee da tempo chiuse all’esercizio e spesso ormai disarmate, cioè private degli impianti fissi: rotaie, traverse, massicciata, palificazione. Molte costituivano ineguagliabili opere di ingegneria che, a differenza di quanto accade oggi con le varie TAV, si inserivano armoniosamente nel paesaggio. Una per tutte: la Spoleto-Norcia. Ma l’elenco è sterminato: Bribano-Agordo, Voghera-Varzi, Menaggio-Porlezza, Paola-Cosenza, parte della rete abruzzese Adriatico-Sangritana, Mantova-Peschiera, Rimini-San Marino, Mori-Arco-Riva del Garda, Ora-Predazzo per citarne alcune.KL Cesec CV 2014.02.11 Ferrovie dimenticate 002L’elenco potrebbe riguardare anche linee tramviarie: la Terni-Ferentillo, che sfiorava la cascata delle Marmore, le tramvie vicentine, il tram bianco che a Venezia percorreva il Lido. E ci fermiamo qui, con una menzione particolare per la funicolare ad acqua che univa Catanzaro Lido a Catanzaro Città, chiusa nel 1954 e riattivata nel 1998 adottando soluzioni tecnologiche d’avanguardia.
Spesso rappresentavano l’unico mezzo di trasporto in grado di garantire collegamenti in condizioni orografiche ed atmosferiche proibitive, come mostra l’immagine della Ferrovia delle Dolomiti a corredo, ed oggi se ne riparla funzionalmente alla loro trasformazione in percorsi ciclabili. Ma qualcuno, e non solo inguaribili nostalgici, insiste nel proporre il loro ripristino, non solo a fini turistici ma anche per sottrarre il trasporto locale alla morsa del traffico stradale con indubbi benefici in termini di tempi di percorrenza e di emissioni nocive.
L’immagine alla quale siamo abituati, quando pensiamo a queste ferrovie, è quella di un trenino traballante, gelido d’inverno e rovente d’estate, con orari impossibili e tempi di percorrenza assurdi. Oggi, in caso di ripristino dove possibile, non sarebbe più così: linee in sede propria, protette ed assistite da segnaletica asservita, sistemi di trazione che consentono un sensibile risparmio energetico quando non addirittura il recupero di energia.KL Cesec CV 2014.02.11 Ferrovie dimenticate 001A nostro avviso la trasformazione in piste ciclopedonali – sovente soltanto un domenicale giocattolo radical-chic – significherebbe solo la loro morte definitiva, senza dimenticare i rischi che corrono numerose ferrovie attualmente in esercizio, per esempio quella che percorre la Valle d’Aosta, della quale pubblichiamo un’immagine di stagione, che riveste invece un ruolo fondamentale in ambito non solo turistico.

Malleus