Capanna irridens

Non bastavano i rimbambiti come Brunetta, Padoa-Schioppa e altri. Anche il marchettaro Capanna si permette di irridere i giovani. Si, proprio colui che prima di tuonare contro il capitalismo boghese dal loggiato della Statale curava di occultare nel parcheggio dell’Associazione Industriali Lombardi, in via Pantano al 9, la Porsche avuta in dono dalla boghesissima amante, Ciccetti Giulia Maria Corsera, ora riciclatasi in archeodamazza ecosostenibile.Cesec-CondiviVere 2015.02.28 Capanna 001Proprio lui che con Squadristo Cafiero, Aureolo Cusani e altri ha contribuito a creare le premesse che hanno statuito l’attuale malaffare assurto a regola comportamentale finanziaria, politica, imprenditoriale si permette di affermare che “ben gli sta” ai giovani se a 70 anni avranno una pensione da fame perché “senza lotta non si ottiene nulla nella vita e loro non lottano, ma preferiscono vivere nella bambagia di mammà fino a quarant’anni, tanto che bisogna chiamare i carabinieri per buttarli fuori”.
Le possibilità sono due: o l’alzheimer ha colpito i la bastardaggine del soggetto  è esplosa in tutta la sua senile virulenza.
L’ignobile esternazione viene riportata dal quotidiano La Stampa, in un articolo del 26 febbraio, dal titolo: Capanna montata.
In ogni caso, a mio avviso e fatte le debite proporzioni, i giovani fanno bene: piuttosto che condurre una vita da schiavi, lavorare gratis e sfinirsi in nome del nulla meglio non far nulla. Questa è la vera rivoluzione. In fondo, il mondo che si ritrovano per le mani lo hanno ricevuto proprio da coloro che lo hanno rovinato e oggi pontificano. Esattamente come i preti, dai quali i cosiddetti sinistri non sono mai stati distanti, insieme con la ciurma di maestri, guru e illuminati di varia risma, in materia di asservimento delle coscienze.Cesec-CondiviVere 2015.02.28 Capanna 002Concordo infatti con la conclusione dell’articolo: “Prima di fare la morale ai ragazzi di oggi, quelli dell’altro ieri dovrebbero provare a mettersi nei loro panni. E magari chiedere scusa per avere contribuito a creare questo presente“.

ACS

Uno spettro si aggira per l’Europa: la fame.

Riprendo un breve articolo pubblicato  oggi (27 febbraio per chi legge) dal notiziario online Miglio Verde, che chiarisce la propria connotazione ideologica nel disclaimer dove si definisce indipendentista: Ecco il 50° segnale della ripresa: 4 bellunesi su 10 vogliono emigrare, di Luigi Cortinovis.Cesec-CondiVivere 2015.02.28 Emigrare 001“In attesa degli investitori alle frontiere con le valigie piene di soldi da investire in Italia, registriamo che continuano ad aumentare gli italiani che se ne vogliono andare dal ‘Belpaese’. E non sono solo cervelli in fuga o migranti vecchio stile provenienti da zone depresse. A puntare all’estero ci sono anche i bellunesi, ad esempio.
Riporta la stampa locale: più di 4 giovani bellunesi ogni 10 vogliono scappare, abbandonare la loro terra, anche se ne sono innamorati, perché non trovano lavoro e, soprattutto, i traspori sono un disastro. È quanto emerge dall’interessante progetto ‘Giovani e montagna: quale lavoro’ (Jugend, Berge und Arbeit) che ha dato come risultato un’indagine corposa svolta dal Gal Alto Bellunese e dalla Fondazione Angelini nell’Alto Bellunese (Cadore, Ampezzano, Agordino), in collaborazione con i partner Kammer für Arbeiter und Angestellte für Tirol per l’Osttirol e Bezirksgemeinenschaft Pustertal, Comunità Comprensoriale della Val Pusteria.
Gli intervistati credono che l’autogoverno della provincia potrebbe rappresentare una svolta a anche per loro. Ma dopo vent’anni di promesse e finché i veneti saranno solo mucche da mungere, con la complicità dei veneti stessi peraltro, a quei 4 e passa di cui sopra non resta che cercare un biglietto di sola andata.”Cesec-CondiVivere 2015.02.28 Emigrare 002Fin qui l’articolo, al quale mi sento di accodare due soli commenti. Per il primo, che ha il sapore del motto di spirito ma che non lo è affatto, mi limito a citare una parte del testo della canzone In fila per tre di Bennato:
A qualche cosa devi pur rinunciare
in cambio di tutta la libertà che ti abbiamo fatto avere
perciò adesso non recriminare
mettiti in fila e torna a lavorare
e se proprio non trovi niente da fare,
non fare la vittima se ti devi sacrificare,
perché in nome del progresso della nazione,
in fondo in fondo puoi sempre emigrare.Cesec-CondiVivere 2015.02.28 Emigrare 003Il secondo altro non è che un’autocitazione: da tempo andiamo affermando che il futuro è nelle piccole comunita, consapevolmente autosufficienti, legate da un forte senso identitario (Consapevolmente autosufficienti: vivere in piccoli borghi ci salverà dal Medioevo prossimo venturo, 5 ottobre 2014) e in grado di difendersi dal Medioevo prossimo venturo (Sopravvivenza: ultima chiamata, 17 febbraio 2015) e dal suo più grande spettro: la fame.

Alberto C. Steiner

Quando eccellenza fa rima con accoglienza

Anche a Milano, città di cui è percettibile quotidianamente il progressivo degrado del gradiente energetico, può accadere di scovare isole di serenità ed accoglienza, delle quali è piacevole parlare per farle conoscere: CondiVivere è anche questo.
CC 2015.02.26 Milano Pet Village 001Un’insegna azzurra raffigurante un cane bianco e un gatto nero che si battono il cinque, a pochi passi dal caos di piazza Repubblica, ci avvisa che siamo arrivati al Milano Pet Village, un luogo dove gli animali domestici vengono ospitati, accuditi e curati amorevolmente e con competenza.
Come tutte le cose grandi, quelle che non hanno bisogno di dimostrare nulla, non cede alle lusinghe dell’immagine: semplice, raccolto, ordinato. E capace di esprimere serenità e allegria, a partire dalla parete dipinta a trompe-l’œil che fa da sfondo al salone d’ingresso, dove si è accolti, oltre che da Micol, l’entusiasta proprietaria del centro, anche da cani in pensione o, come preferiscono dire qui, all’asilo.CC 2015.02.26 Milano Pet Village 002Niente gabbie ma una piacevole kermesse, solo apparentemente caotica, di cuscini, tunnel, palline e altri giochi che, più che una pensione per cani, richiama alla mente l’area bambini dell’Ikea.
E poi c’è l’ambulatorio di visita dove, in luogo del solito tavolo in acciaio, ne trionfa uno rettangolare, vecchiotto se non antico, in massiccio legno scuro.
Ma le sorprese non finiscono qui. Come in ogni luogo dell’anima che si rispetti si trovano nel sotterraneo: palestra e piscina per idroterapia e riabilitazione. Anche qui, tutto in miniatura, accogliente nel candore delle pareti e nel calore dei siffitti a volta con mattoni faccia a vista.CC 2015.02.26 Milano Pet Village 003E, per finire, c’è lui: Geert Meersseman. Il chiropratico di origine fiamminga collabora in Italia ed all’estero con società sportive professionistiche, affiancando da almeno un quindicennio all’attività svolta a beneficio degli umani presso il proprio studio in San Babila quella su cani, gatti e cavalli. Sino a qualche mese fa prestava gratuitamente, ogni mercoledì e nonostante censure ed anatemi della lobby veterinaria, il proprio servizio gratuito presso la Facoltà di Veterinaria dell’Università Statale di Milano, visitando numerosissimi pazienti in disciplinata fila per ricevere le cure sue e del figlio Luc.CC 2015.02.26 Milano Pet Village 004Non essendo nostro costume scrivere redazionali, questa è semplicemente l’attestazione della nostra esperienza: dopo chinesiologia e agopuntura, che non hanno mancato di produrre risultati, siamo approdati qui con il nostro gatto di diciotto mesi, affetto da emiparesi alle zampe posteriori e problemi di incontinenza dopo la caduta dal terrazzo di casa occorsagli quando aveva poco più di tre mesi. Alla boa della seconda seduta abbiamo notato concreti miglioramenti, non (ancora) eclatanti ma percettibili. Potrà recuperare l’uso almeno della zampa posteriore sinistra, oltre a risolvere i problemi di incontinenza? Chissà…
Quanto ai costi, sono decisamente accettabili.
Del resto, come fece notare lo stesso Meersseman in un’intervista rilasciata nel dicembre 2012 al quotidiano La Provincia di Varese: Non è sempre facile comprendere la natura del disagio provato dagli animali domestici, che possono assumere atteggiamenti inconsueti per caratteri normalmente docili e affettuosi: per esempio, possono dimostrarsi improvvisamente infastiditi dall’accarezzamento della schiena, oppure assumere posture o deambulazione anomale, fino a ringhiare o emettere lamenti per il dolore.
Per concludere, una nota che, insieme storica ed affettiva, dimostra ancora una volta che tout se tient e nulla accade a caso: ci è stato riferito che l’idea di effettuare prestazioni di chiropratica gratuita nacque grazie al professor Addis, cattedratico di Veterinaria che ebbi modo di apprezzare insieme con il dottor Delli Carri, a partire dagli anni ’80 nostro veterinario di fiducia: ricordo entrambi per le cure prestate agli animali di casa, compresa una cagna affetta da un tumore alla mandibola.

Alberto C. Steiner

Sopravvivenza: ultima chiamata

Da oggi la nostra presenza sui social sarà meno assidua. È giunto il momento di occuparci concretamente delle realtà che sono sorte in questi ultimi anni sulla scorta di ciò che iniziammo a paventare, considerati quanto meno degli eccentrici, attraverso l’individuazione ed il recupero di aree boschive, di campagna o di montagna: terreni incolti e abbandonati che con pazienza, competenza e amore, e mettendo mano al portafogli senza aspettarci che nessuno lo facesse per noi abbiamo recuperato e reso vivibili.Cesec-CondiVivere-2014.10.07-Medioevo-prossimo-venturoIl tutto all’insegna di quel Medioevo prossimo venturo del quale da anni andiamo parlando. Ecco, quel medioevo ha bussato alla nostra porta. Ma non ha trovato impreparate numerose famiglie che hanno riconsiderato quanto possa essere piacevole e vantaggioso vivere in una comunità ristretta, autosufficiente ed in grado di difendersi.
Ai nostri bambini non insegniamo le danze sacre di Gurgieffo, non possiamo permettercelo, per ora. Insegniamo loro a tirare con l’arco: silenzioso, ecologico, letale. Specie se le punte delle frecce sono imbevute dei succhi di certe erbe delle quali anche le nostre montagne abbondano. Per cacciare e per difendersi.
A bambini e bambine insegniamo a governare le forze della Natura, con amore e rispetto e senza menate del tipo “la meditazione è di sinistra, l’esoterismo è di destra“. Noi siamo senza dio e senza santi, sovrastrutture o madonne: non servono quando si tratta di sopravvivere.
Con buona pace dei peace&love di orientaleggiante meditativa memoria: quell’edu-castrazione tendente all’annichilimento delle coscienze, all’osservare, a sviluppare “il femminile che è in noi“.
Abbiamo bisogno di guerrieri, ora. Un domani ne riparleremo. 90/10, abbiamo sempre affermato. Vale a dire per pochi, non per tutti.
Ultima chiamata…

ACS

Opera San Francesco: crescono gli italiani che bussano alla sua porta

L’OSF di Milano ha diffuso i dati relativi all’assistenza prestata nel 2014.
3.449 italiani, che nel 2014 hanno rappresentato il 13% degli utenti giornalieri superando numericamente quelli di altre nazionalità da sempre molto presenti: rumeni (12%), egiziani (10%), marocchini (8%), peruviani (7%).
Il 74% degli assistiti giornalieri sono uomini, e la fascia di età più rappresentata è quella dei 35-44 anni mentre nel 2013 la fascia più affollata era compresa tra i 25 e i 34.CC 2015.02.02. OSFSono stati inoltre serviti 11.290 pasti in più rispetto all’anno precedente, per un totale di 869.516 coperti con una media giornaliera di 2.779 pasti giornalieri, con punte di oltre tremila.
I dati 2014 parlano chiaro: nessuna flessione, anzi un aumento rispetto all’anno precedente. Anche alle docce, dove sono stati registrati 37.359 ingressi tra uomini (35.056), donne (2.157) e minori (146), con un incremento rispetto all’anno precedente.
Altissimi infine anche i numeri al poliambulatorio: 167 visite mediche giornaliere per un totale di 40.188, di cui 9.342 medicina di base e 30.846 medicina specialistica, queste pari a circa il 5% in più rispetto all’anno precedente. Sempre molto richieste odontoiatria (5.573), cardiologia (1.121), psicoterapia (1.569), ginecologia (1.009).
Degno di riflessione il fatto che i frati dell’OSF realizzino giornalmente questo vero e proprio miracolo esclusivamente grazie agli aiuti che ricevono, in massima parte da privati.
Per chi volesse approfondire: Sempre più italiani alla porta di OSF.

ACS