Seawer: è coreano il mostro marino che mangia la plastica

L’idea mi colpì e ne scrissi l’11 aprile 2014 su Kryptos Life and Water – Investire nel futuro del pianeta Terra, ma sembrava dovesse finire relegata nel cassetto dei sogni. E invece una società finanziaria cinese sta oggi mostrando interesse per il progetto del coreano Sung Jin Cho.
Il suo nome è Seawer: si tratta di un grattacielo al contrario, galleggiante e di forma conica del diametro di base pari a 550 metri, immerso nelle acque marine da pelo d’acqua e sino a 300 metri di profondità.CC 2016.06.13 Seawer 001La struttura, in grado di funzionare come stazione di riciclaggio per l’oceano, è in realtà un foro di aspirazione al cui interno verrebbe inglobata la spazzatura affiorante sulla superficie dell’acqua.CC 2016.06.13 Seawer 002La plastica, raccolta da appositi filtri, verrebbe dapprima frantumata e successivamente micronizzata attraverso cinque filtri consecutivi in modo da poter essere recuperata e, una volta ridotta in particelle e risalita verso la superficie per effetto della leggerezza, potrebbe essere raccolta e riutilizzata una volta separata dall’acqua e da qualsiasi eventuale residuo organico.
Quella dei residui organici è una questione alla quale si sta lavorando: l’impianto, nella sua attuale configurazione, non può evitare l’assorbimento di piccoli animali marini, che allo stato attuale del progetto verrebbero rilasciati in mare costituendo una forma di nutrimento per la fauna ittica.
L’acqua raccolta invece, filtrata una prima volta, verrebbe convogliata nelle profondità della struttura finendo in appositi bacini di sedimentazione e decantazione per essere ulteriormente purificata e, una volta ripulita, verrebbe rilasciata nuovamente in mare.
Per dare un’idea dell’eventuale ricaduta del progetto, i marinai che solcano le acque del Pacifico sempre più frequentemente si trovano a navigare in un vero e proprio mare di spazzatura, originato dal fatto che ogni anno milioni di tonnellate di rifiuti plastici finiscono negli oceani, arrivando a formare vere e proprie isole di pattume non biodegradabile denominate GPGP, Great Pacific Garbage Patch; alcune di queste sono di dimensioni superiori ad un paese come la Francia e, guidate dalle correnti oceaniche, hanno più volte compiuto il giro del mondo costituendo una grave minaccia per l’ecosistema e per gli animali marini.CC 2016.06.13 Seawer 003I rifiuti navigano talmente compatti, com’è visibile nello schema a corredo riportato qui sotto, da impedire all’aria ed alla luce del sole di penetrare nell’acqua, con tutte le immaginabili nefaste conseguenze.CC 2016.06.13 Seawer 004L’impianto non solo sfrutterebbe l’energia solare per il funzionamento e per gli spostamenti, ma sarebbe in grado di produrre energia elettrica.
Nonostante la menzione d’onore che guadagnò al concorso eVolo Skyscraper 2014 il progetto, sicuramente futuristico, venne però definito visionario.
A nostro parere una sola cosa è certa: il notevole costo di realizzazione, che se fossimo più civili e consapevoli avremmo potuto risparmiare destinando le risorse ad altre iniziative. Ma ormai siamo alla polmonite, e quella non si cura con l’aspirina (Le immagini provengono da Kryptos Life and Water).

Alberto C. Steiner

Seawer: è coreano il mostro marino che mangia la plasticaultima modifica: 2016-06-13T11:49:49+02:00da cesec
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