Storie di sodomiti e sodomizzati: Veneto Banca

E così siamo arrivati al dunque: anche Veneto Banca, come Popolare di Vicenza, è costretta ad azzerare il valore delle azioni. Pare comunque disposta ad andare in conciliazione con gli azionisti. Questa si che è una consolazione…CC 2016.06.01 Venetobanca 001Non avendo trovato sottoscrittori “di peso”, e non sappiamo da cosa sia dipeso, Veneto Banca è stata costretta ad azzerare, o quasi, il valore delle azioni.
Una storia che ricorda fin troppo da vicino Banca Popolare di Vicenza, che come è ormai noto ha fallito il tentativo di quotazione ed è stata “salvata” dal fondo Atlante.
E a cosa stanno pensando i cervelloni della banca? A convincere gli investitori a mettere nuovi capitali nella banca, è ovvio.
Più probabilmente sarà ancora una volta il fondo Atlante a mettere una pezza.
Secondo un comunicato dello stesso istituto di credito, Veneto Banca si dice disponibile ad andare in conciliazione con tutti i suoi clienti possessori di azioni, di fatto ormai talmente svalutate da essere invendibili. La nostra speranza è che non sia solo un’arma a disposizione della banca per chiudere la vicenda a poco prezzo, ma che le condizioni della conciliazione siano eque e garantiscano un giusto risarcimento ai risparmiatori coinvolti. Tanto più che pesa il sospetto che le azioni siano state vendute senza informare i consumatori dei possibili rischi, abbassandone poi il valore dell’80-90% rispetto solo a pochi mesi prima e rendendo di fatto nulla la possibilità di rivederle.
Un po’ di storia: a dicembre 2015 Veneto Banca aveva fissato il prezzo di recesso delle azioni a 7,30 euro, obbligando di fatto gli azionisti che avessero voluto liberarsi delle azioni a perdere l’81% del valore di ogni azione (solo ad aprile il valore era a 39,50 euro). Per queste ragioni l’istituto di credito è stato diffidato per aver violato i diritti e gli interessi dei consumatori stabiliti dal Codice del Consumo e dalla normativa dei settori bancario e finanziario, vale a dire dalla Consob, l’organismo di controllo in seno alla Banca d’Italia, la banca della quale sono proprietarie le maggiori banche nazionali.
Ed ora, cosa sta per accadere agli azionisti?
Semplice: trattandosi di una banca non quotata, dopo aver acquistato le azioni i clienti non hanno la possibilità di liquidarle. L’unico modo di liberarsene, infatti, è quello di rivenderle alla banca stessa, che però non è tenuta a riacquistarle. E la banca  non solo ha tagliato il prezzo dell’81% Veneto Banca ma impedisconoe ufficialmente agli azionisti di avvalersi del diritto di recesso. Infatti se anche i risparmiatori fossero disposti a subire le perdite, le normative varate guarda caso qualche mese fa da Bankitalia permettono alle banche popolari di escludere il diritto di uscita ai soci nel caso in cui la banca non rispetti il capitale minimo richiesto dalla Bce.
Ma le brutte sorprese non sono finite: il rischio che siano gli azionisti a pagare le difficoltà della banca è alto. Se non dovesse andare in porto la ricapitalizzazione e nessuno degli investitori istituzionali, come pare, fosse intenzionato a mettere soldi nel fondo Atlante per salvare la banca, potrebbe scattare il meccanismo del bail-in; in questo caso proprio i possessori di azioni e obbligazioni sarebbero obbligati a mettere soldi di tasca propria per tenere a galla l’istituto di credito. Difficile uscirne, il nostro consiglio è: chi ha la possibilità di andarsene – titolari di obbligazioni quotate e correntisti – farebbe bene a migrare altrove il prima possibile.
E per la serie: le favole della buona notte, la banca (e questo vale anche per Popolare Vicenza) avrebbe intenzione di quotarsi in Borsa nei prossimi mesi. Grazie a questo gli investitori dovrebbero (dovrebbero) riuscire a rivendere le azioni. Si ma, a che prezzo?
Conti in rosso e aumento di capitale imposto dalla Banca Centrale Europea entro il primo semestre 2016 sono due premesse poco incoraggianti, che porteranno certamente la banca ad offrire le nuove azioni a prezzi stracciati, penalizzando così i vecchi azionisti.
E poi c’è chi dice via dall’Europa… Certo, perché così anche quel minimo di controllo verrebbe a cadere.

Alberto C. Steiner

Storie di sodomiti e sodomizzati: Veneto Bancaultima modifica: 2016-06-01T17:46:05+02:00da cesec
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