Analisi del portafoglio di Banca Etica Sgr

Un paio di anni fa partecipammo ad una squallida kermesse organizzata dalla finanza dai denti a sciabola travestita da finanza etica, dalla quale nacque questo articolo pubblicato il 7 novembre 2013 sia sul nostro blog sia sul nostro sito partner Consulenza Finanziaria e che comprende il minisaggio (linkato all’interno) Attenti! ora la finanza speculativa si traveste di verde.Cesec-CondiVivere 2015.07.09 Io odio la finanza sostenibileOggi siamo andati a rivedere la posizione della banca nota per dichiararsi etica e che offre ai propri clienti, i quali devono essere necessariamente soci per sottoscriverli, i fondi Valori Responsabili tramite la controllata Etica Sgr, la società di gestione del risparmio del Gruppo, che secondo quanto dichiarato nel disclaimer del proprio sito web è “l’unica in Italia che colloca esclusivamente fondi comuni d’investimento etici” specificando che “i fondi sono quattro e investono in titoli di aziende e stati selezionati in base a criteri di responsabilità sociale e ambientale secondo un approccio di gestione non speculativo che guarda la creazione di valore in un orizzonte temporale sostenibile”.
Nel fondo oggetto dell’analisi precedente, agevolata dal fatto che venivano pubblicati tutti i titoli in portafoglio, osservammo un pacchetto azionario di Shell, compagnia petrolifera nota per non essere affatto etica, mentre oggi notiamo come Etica Sgr, al pari degli altri gestori, non esponga più l’intero portafoglio ma solo i primi dieci titoli.
Senza andare a fare i detective, e non è detto che non l’abbiamo fatto ma il carico da undici ci riserviamo di buttarlo sul tavolo se necessario, ci limitiamo ad esaminare per linee generali i primi dieci titoli, che indichiamo nella tabella sottostante seguiti da un numero che corrisponde alla percentuale di azioni detenute sul valore del fondo, fatto 100 il valore stesso. Questi primi dieci, messi insieme, costituiscono appena il 16% del fondo, e per ora non diciamo se ed in quale posizione abbiamo ritrovato la Shell…

Ed ecco qui la Top Ten:
Cesec-CondiVivere 2015.07.09 Fondi Etica Sgr 001Vodafone
Vodafone Group è una multinazionale con sede a Newbury, nel Regno Unito, che controlla il 100% di Vodafone italia. Su Wikipedia è possibile vedere il dettaglio delle 75 presenze a livello mondiale e le sponsorizzazioni, comprese quelle relative alla Formula Uno. È il più grande operatore al mondo per fatturato e possiede partecipazioni in aziende di engineering che si occupano dell’aspetto tecnologico: ponti radio, centraline, installazioni.
Del Gruppo fa parte Vodafone Automotive SpA con sede a Varese, fino al 31 marzo di quest’anno conosciuta come Cobra Automotive Technologies ed avente per oggetto la progettazione e produzione di apparati elettronici per la sicurezza dei veicoli e per lo sviluppo di servizi basati sulla geolocalizzazione sulla base delle tecnologie Machine to Machine.
UPS
Il colosso americano attivo nel trasporto di piccole partite: buste, pacchi, collettame affidati a padroncini proprietari dei mezzi e notoriamente sottoposti a turni massacranti, esattamente come gli addetti ai centri di smistamento ed ai rapporti telefonici con la clientela, ben pochi dei quali sono assunti con contratti che non siano a tempo determinato o a progetto.
Cisco Systems
Nasce nel 1984 a San Jose, in California, da un gruppo di ricercatori della Stanford University e in breve diventa una delle aziende leader nella fornitura di apparati di networking, focalizzandosi sulla produzione di router. Attualmente vi lavorano oltre 60.000 persone nel mondo. Poduce apparati per il funzionamento delle reti LAN, MAN, WAN e VLAN e il sistema operativo IOS che le pilota. Nell’ottica della fornitura di soluzioni complete, Cisco è entrata anche nel mercato della sicurezza, con Firewall e VPN, in quello della telefonia con IP Telephony, dell’archiviazione con SAN, Storage Area Network e del computing su piattaforma x86.
L’azienda investe molto nella formazione di professionisti competenti nelle nuove tecnologie sviluppate, tramite il database accessibile da internet con tutta la documentazione ed esempi su tutte le apparecchiature e tecnologie. Ha sviluppato inoltre un programma mondiale, chiamato Networking Academy, che permette agli studenti di imparare a progettare, realizzare e mantenere reti in grado di supportare organizzazioni nazionali e globali, tramite una piattaforma di e-learning all’avanguardia.
Diageo
Tra i consumatori un nome pressoché sconosciuto, ma è una potenza mondiale: Jonnnie Walker, J&B, Guinness, Smirnoff, Baileys e tanti altri marchi. Diageo è una impresa mondiale sul mercato degli alcolici e fa parte delle 100 aziende con la maggior capitalizzazione nella borsa di Londra. Il gruppo è nato dalla fusione nel 1997 di due imprese: la britannica GrandMet e l’irlandese Guinness Plc ed i prodotti del brand sono quelli riportati nella tabella seguente:Cesec-CondiVivere 2015.07.09 Partecipazioni DiageoTate and Lyle
Primo produttore mondiale di zucchero… parliamone! Nel 2005 creò una joint-venture con il colosso chimico Dupont e in Italia è proprietario del marchio Eridania. A Ossona e a Bergamo, dove ha la sede, vi sono due fabbriche di prodotti chimici industriali che potrebbero essere utilizzabili anche per finalità belliche.
Tesco
Gruppo di distribuzione britannico attivo a livello internazionale, il primo del paese con più di duemila punti vendita, e uno dei maggior d’Europa.
il primo punto vendita Tesco aprì nel 1929 e nel 1947 venne quotato alla  borsa di Londra. Nei decenni successivi l’azienda crebbe fino ad avere, nel 1977, una propria centrale d’acquisto. È del 1995 l’introduzione della prima carta fedeltà per i clienti di Tesco e due anni dopo, grazie ad un accordo con Esso, inizia la vendita di carburanti presso stazioni di servizio a marchio Tesco.
L’azienda è attiva anche come operatore telefonico, e, in seguito alla joint-venture con Royal Bank of Scotland, in campo finanziario.
Mitsubishi EstateCesec-CondiVivere 2015.07.09 Mitsubishi EstateLa Mitsubishi Estate Co., Ltd. è un’azienda del settore immobiliare appartenente alla Mitsubishi Corp. È maggiore azionista di alcune delle principali banche giapponesi e, oltre all’attività in campo automobilistico e nell’elettronica di consumo, è attiva in campo energetico.
Metso OyiCesec-CondiVivere 2015.07.09 MetsoOlio e gas, cellulosa e carta, miniere sono i settori di attività della multinazionale finlandese che, attraverso la controllata Teollisuuden Voima Oy è impegnata nella costruzione di un terzo reattore nucleare nel sito di Olkiluoto.
Hochtief AGCesec-CondiVivere 2015.07.09 P38Uno dei leader europei del cemento con head quarter a Essen in Germania, vale 23,23 bilioni di Euro ed è cointeressato in un fondo del Qatar – il paese con le più grandi riserve di gas al mondo – che, salito al 10% di Hochtief, in Germania è anche azionista di rilievo di Porsche e Volkswagen.
Attivo nell’edilizia ha costruito grattacieli a Francoforte, il Triumph-Palace di Mosca, gli aeroporti di Varsavia, Atene, Düsseldorf, Amburgo, Sydney, Budapest e Tirana. Nel gennaio 2011 si è strutturato in quattro divisioni: Hochtief Americas, Hochtief Asia-Pacific, Hochtief Europe e Hochtief Concessions.
Hochtief significa anche Bilfinger, interessata alla partecipazione come riferito nel 2013 dal giornale finanziario Handelsblatt. Bilfinger, impegnata in molti settori, ha rilevato il marchio Walther, che nel 1993 celebrò il centenario dalla fondazione. La produzione Walther, apprezzata in tutto il mondo, riguarda armi da fuoco per uso militare e di polizia, carabine per la caccia ed armi per il tiro sportivo.
Carrefour
È il secondo più grande gruppo al dettaglio nel mondo in termini di reddito e vendite dopo l’americana Wal-Mart ed il primo a livello europeo; in Italia è il secondo distributore nazionale. Carrefour è presente in 30 paesi, principalmente nell’Unione europea, Brasile e Argentina, oltre che in Nord Africa e Asia. Il primo supermercato Carrefour aprì nel 1959 ad Annecy in Francia, ed oggi è il punto vendita Carrefour più piccolo al mondo. Il primo punto vendita italiano viene aperto a Carugate nel 1972 grazie ad un accordo al 50% con la Standa. Carrefour è azionista di Carrefour Banca, che si occupa di credito al consumo e prestiti personali.

Bene, detto questo non ci sembra di avere altro da aggiungere, salvo rammentare che Banca Etica è partner di riferimento finanziario in quasi tutti i progetti di solidarietà, accoglienza, multiculturalità dai più grandi ai più minuscoli, compresi quelli che non stanno in piedi nemmeno per scommessa ma che costituiscono il business del terzo settore e, nei paesi sottosviluppati come il nostro, delle camarille del terzo millennio.
A proposito, noi non siamo etici: siamo vergini e santi.

Alberto C. Steiner

Se la violenza è funzionale

Parto da una stupidaggine per introdurre un discorso serio. Naturalmente la premessa è inventata.
Da qualche tempo il mio computer fa i capricci: nulla di grave, beninteso, però mi causa fastidio. Un amico esperto, dopo aver analizzato tutte le componenti ed avere accertato l’assenza di virus, malware e simili nefandezze ha emesso il verdetto: “Tutto ok, la DDR3 perfetta, il clock apposto, la RAM va bene… il problema casomai è la ROM: dovresti scegliertene una decente”. Ecco… e così ora sono in imbarazzo: quale Rom scegliere? Questa della foto può andare, penso…Cesec-CondiVivere 2014.12.03 Zingari 001Lo zingaro: quel mostro laido dedito al furto, al borseggio ed ai più loschi commerci sin dall’infanzia. Peggio ancora la zingara: quella lurida e mefitica strega, inquietante e forse un po’ puttana, dedita all’accattonaggio e che ruba i bambini. Per non parlare di quelle tribù allocate nelle nostre periferie, alle quali vengono regalate case e utenze mentre noi che ci sudiamo il pane… e che ammorbano il panorama con le loro sconcezze da selvaggi fornendo un pessimo biglietto da visita durante i percorsi di avvicinamento alle nostre città. Notoriamente, se non ci fossero i campi nomadi, i nostri suburbi visti dall’autostrada o dalla ferrovia apparirebbero ben più accoglienti e ordinati di un paesaggio svizzero da cartolina.
Come sempre è vero tutto e il contrario di tutto, e con questo non voglio dire che gli zingari siano dei santi, caso mai sono Sinti…Cesec-CondiVivere 2014.12.03 Zingari 005Credo però che se non esistessero, gli zingari, bisognerebbe inventarli, della serie: forza, diamo in pasto al popolo un nemico in modo che concentri l’attenzione su un falso obiettivo.
Il servo teme il servo e noi, da sempre servi e massimamente incolti, temiamo chiunque attenti anche solo immaginificamente al nostro orticello. Il quotidiano più letto in Italia non è Il Corriere della Sera, e non si disputa il palmares con La Repubblica. Nossignori, il quotidiano più letto è la “Gazza”, e non credo sia un caso.
Oh intendiamoci, noi italiani non siamo razzisti. Lo premettiamo sempre, in ogni discorso: “Non è per essere razzista ma…” Vero, non siamo noi ad essere razzisti, sono loro che, di volta in volta, sono negri o zingari, mussulmani demmerda o culattoni, veganimalardi o mangiacadaveri.
Italiano brava gente… anche quelli che nel 1935 bombardarono con i gas asfissianti gli Abissini per liberarli dal barbone nero, re africano. Già, ma il maresciallo Graziani era un fascista. Beh, il fascismo non lo avevano ancora inventato il primo novembre del 1911, quando la prima bomba lanciata da un aereo, una granata a mano Haasen di fabbricazione danese, esplose su un’oasi alla periferia di Tripoli, per opera del sottotenente pilota marchese Giulio Gavotti.
Per non farla troppo lunga arrivo al punto. La verità è che la crescita economica e demografica vengono solitamente espresse in percentuali, il che nasconde l’essenziale: la crescita economica in termini di merci e servizi avviene soprattutto nel mondo già ricco, quella demografica in quello povero.
Sempre più persone nascono con una prospettiva di ignoranza, povertà e fame: sono superflue, senza valore nell’economia della dipendenza reciproca, e tuttavia esposte ai suoi effetti. E sempre più nascono con la violenza come unica via d’uscita.
Tutti i modi tentati fino a oggi per dare sussistenza, si badi bene: sussistenza, a un numero più alto di persone elevando il loro livello di vita hanno consumato e consumano risorse limitate e caricano suolo, aria, acqua di scorie, pattume, liquami.Cesec-CondiVivere 2014.12.03 Zingari 002In questo secolo, ed in quello da poco trascorso, si è chiarito che il livello di vita dei paesi industrializzati o per meglio dire ex-industrializzati non può essere mantenuto ed esteso a tutta la popolazione mondiale. Ci siamo creati un modo di vivere che deve essere forzatamente limitato ad una minoranza.
In questa minoranza, fino a non molti anni fa costituita da un’ampia classe media in un numero limitato di paesi e da una esigua classe superiore in quelli restanti, i membri si riconoscevano dalla capacità di acquisto. Essi avevano un comune interesse a conservare i loro privilegi, se si fosse reso necessario anche ricorrendo alla violenza. Anche loro, quindi, nascevano con una prospettiva di violenza.
Come se non bastasse, bastava leggere Keynes o Ford per saperlo, si sono affacciate al mercato del consumo nuove realtà, nuovi attori che rappresentano potenzialmente quasi un terzo della popolazione mondiale. E questi, per dirla con Aldo, Giovanni e Giacomo, ci ciulano il cibo.Cesec-CondiVivere 2014.12.03 Zingari 003È da questa violenza, quella esercitata, quella sopita e quella delegata a chi fa il lavoro sporco camuffato da missione di pace, che germogliano i sogni di genocidio. Le ingiustizie che difendiamo ci costringono a mantenere armi di sterminio con le quali le nostre fantasie possono in qualsiasi momento diventare realtà.
La violenza globale costituisce in realtà il nocciolo duro della nostra esistenza, e non possiamo gesuiticamente fingere che non sia vero.
Si, ma cosa c’entra la Rom decente in tutto questo? C’entra per uno di quegli accadimenti che a me piacciono, quelle storie minori che la cronaca non registra perché non istiga al rancore.
C’entra perché la Rom decente è addirittura una stilista e una modella. Tutto iniziò a Carbonia, in Sardegna, nell’ottobre del 2011: dai campi nomadi all’atelier di alta moda sfidando i cliché sugli zingari e superando diffidenze e ruggini, il sogno di nove ragazze Rom di etnia serba e bosniaca divenne realtà attraverso il progetto Zingarò, una formazione nel settore della moda che dopo un periodo di apprendistato avrebbe consentito alle partecipanti di entrare con un ruolo da protagoniste nel mondo del lavoro sartoriale.Cesec-CondiVivere 2014.12.03 Zingari 004Inizialmente venne avviata una bottega all’interno della comunità San Lorenzo di Iglesias e e successivamente fu creata un’impresa: sartoria per uomo, donna e bambino con il marchio autoironico Zingarò. Ed ora le Rom decenti, rimaste in cinque e che spesso presentano i loro modelli indossandoli personalmente e che anche quest’anno chiuderanno il bilancio con significativo utile netto, stanno per aprire uno show room a Roma, dopo essersi fatte notare anche nelle piu’ importanti passerelle italiane ed europee. Certo, tuttiicriminidegliimmigrati o imolaoggi non ne hanno parlato, e nemmeno il misfatto quotidiano.

ACS

“Vedo che voi ragazzi vi state avvelenando con i vostri stessi gas”. Italia, un cimitero di armi chimiche.

Alle ore 19:15 del 2 dicembre 1943 centocinque bombardieri Junker 88 della Luftwaffe affondarono diciassette navi mercantili ancorate nel porto di Bari. Una di queste, il mercantile statunitense John Harvey, esplose con il suo carico pari a circa cento tonnellate di bombe all’iprite del tipo Levinstein H, un gas devastante dagli effetti mortali, provocando la fuoriuscita di sostanze tossiche che contaminarono le acque del porto. L’iprite frammista alla nafta in fiamme sull’acqua generò un’enorme nube tossica che investì l’intero porto e la città vecchia, rendendo micidiale l’aria.Cesec-CondiVivere 2014.12.02 Arni chimiche 006Il bilancio fu di oltre un migliaio di vittime tra militari e civili ma la reale portata delle conseguenze umane ed ambientali legate a questa vicenda storica, nota come il più grave disastro di guerra chimica del secondo conflitto mondiale, non è mai stata appurata.Cesec-CondiVivere 2014.12.02 Armi chimiche 007Fu quella notte che da Radio Berlino, emittente della propaganda tedesca in lingua inglese si udì la voce suadente, sensuale e vellutata ma nel contempo affilata come un kirpan, il pugnale Sikh, della commentatrice Mildred Elizabeth Gillars soprannominata Axis Sally, che pronunciò la frase rimasta nella storia: “Vedo che voi ragazzi vi state avvelenando con i vostri stessi gas” per insinuare tra le truppe alleate il messaggio di morte finalizzato a metterne in crisi il morale.
Fu il più grande disastro subito dalla Marina degli Stati Uniti dopo l’attacco giapponese a Pearl Harbour, ma quella sera del dicembre 1943 si consumò anche il più grave atto di guerra chimica di tutto il secondo conflitto mondiale, definito l’unico disastro chimico avvenuto in un Paese occidentale ma che i governi alleati classificarono come top secret e sul quale, nonostante le opere di bonifica passate e in corso, tuttora grava un discreto silenzio.Cesec-CondiVivere 2014.12.02 Armi chimiche 008Nel dopoguerra la Marina Militare Italiana provvide alla bonifica recuperando gli ordigni presenti nel mare antistante il porto barese facendone brillare alcuni e riaffondandone altri più al largo oltre i mille metri di profondità, secondo una consuetudine molto praticata in tutto il mondo fino a trenta anni fa.
Il recupero delle bombe sommerse fu intrapreso anche da civili al fine di recuperare il costoso esplosivo in esse contenuto. Ma se venivano pescati ordigni carichi di iprite, sostanza di scarsissimo valore economico, questi venivano puntualmente ributtati a mare senza alcun controllo delle autorità militari. Per tale ragione molte bombe si trovano tuttora a basse profondità e solo oggi si inizia a disporre di una loro parziale mappatura. Del resto, a parte un convegno tenutosi a Bari lo scorso anno in occasione del 70°anniversario, tra la popolazione non restano tracce emotive della vicenda, considerata semplicemente uno dei tanti tragici eventi che segnarono la guerra, anche se nei decenni trascorsi sono stati accertati almeno 250 casi di contaminazione, alcuni mortali, fra pescatori che hanno rinvenuto nelle reti bombe cariche degli agenti chimici con i quali sono venuti a contatto.Cesec-CondiVivere 2014.12.02 Armi chimiche 004Su sollecitazione di alcune associazioni ambientaliste il Ministero dell’Ambiente ha recentemente avviato il Progetto ACAB, Armi Chimiche Affondate e Benthos, un lavoro affidato all’ICRAM, Istituto Centrale per la Ricerca Applicata al Mare, in collaborazione con le Università di Bari e di Siena per localizzare gli ordigni e studiarne le conseguenze sull’ecosistema marino e successivamente bonificare l’area.
La prima fase esecutiva del progetto ha individuato alcuni punti caldi, tra questi il tratto di mare antistante Molfetta a circa 35 miglia dalla costa, tra i 200 e i 400 metri di profondità. Sono state individuate anche diverse sostanze delle quali si stanno analizzando gli impatti sull’habitat marino, che presenta evidenze di pesci mutogeni.
Il tioetere del cloroetano o solfuro di etile biclorurato è un gas dal vago colore senape, da cui la denominazione di gas mostarda, noto come Iprite dalla località di belga di Ypres dove il 12 luglio 1917 fu impiegato per la prima volta a scopi bellici con effetti devastanti.
L’iprite attacca tutte le cellule con le quali viene in contatto distruggendole completamente: agisce sulle mucose e sulla pelle producendo infiammazioni, vesciche e ulcerazioni difficili da guarire. Agisce violentemente sulle mucose degli occhi e, quando vengono respirati, i suoi vapori entrano nel circolo sanguigno distruggendo i globuli rossi ed uccidendo quasi all’istante. Essendo liposolubile, una volta penetrata nell’organismo attraverso la pelle l’iprite si fissa ai tessuti e intossica l’intero organismo in meno di 24 ore. La dose mortale è pari a 10 milligrammi e negli anni ’40 la biologa tedesca Charlotte Auerbach scoprì che alcune sostanze tra quelle appartenenti al gruppo dell’iprite presentavano azione mutagenica.
L’impiego dell’iprite fu bandito dalla Convenzione di Ginevra del 1925 ma la micidiale sostanza continuò ad essere segretamente utilizzata, unitamente ad altre ancora più pericolose e moderne: Sarin e VX come armi chimiche letali; DM, BZ, CN, CS come armi chimiche inabilitanti; acido calcolitico ed agenti, bianco, blu e arancione, quest’ultimo noto anche al grande pubblico come il defoliante utilizzato in Vietnam.
Gli effetti ambientali di tali armi chimiche sui vari ecosistemi, sono poco noti. A causa anche della scarsità di ricerca scientifica da sempre ostacolata da segreti militari.
Ma nel nostro Paese abbondano i veleni di origine bellica, e la storia delle armi chimiche italiane non è mai stata approfondita. Gli impianti italiani per la produzione di armi chimiche erano i più importanti esistenti in Europa dopo quelli tedeschi. Nel dopoguerra nessuna città italiana ha mai effettuato analisi mirate o monitoraggi dei danni provocati dalle armi chimiche a livello epidemiologico ed ambientale.Cesec-CondiVivere 2014.12.02 Armi chimiche 009Le fabbriche di armi chimiche possono produrre anche antiparassitari, detergenti, solventi, pigmenti, addirittura farmaci o abbigliamento e questo comporta una sorta di invisibilità.Cesec-CondiVivere 2014.12.02 Armi chimiche 002 Infatti numerosi impianti di produzione di armi chimiche hanno continuato a lavorare anche dopo la fine della guerra. Alcuni, come quelli di Foggia e di Napoli, sono stati distrutti dai tedeschi in ritirata ma per decenni nessuno è andato a sondare la situazione. Dal 1967, anno in cui la ex-Rumianca di Pieve Vergonte venne travolta dal fallimento della SIR di Nino Rovelli, al 1981, quando venne affidata all’ANIC per decreto governativo, nessuno mise più il naso nello stabilimento.Cesec-CondiVivere 2014.12.02 Armi chimiche 005Lo stesso accedeva a Chemical City, definita così dall’intelligence inglese negli anni ’40, un sito militare a poche decine di metri dal lago di Vico, in provincia di Viterbo. Vi si trova uno dei più importanti bunker di produzione di armi chimiche impiantato nel Ventennio: iprite mescolata ad arsenico, fosgene, admsite. Un magazzino di materiali per la Difesa NBC, Nucleare, Batteriologico, Chimico rimasto per decenni nell’ombra fino al 1996 quando, durante la prima operazione di bonifica condotta nel più assoluto segreto, un ciclista venne investito da una nube tossica fuoriuscita dal centro chimico, svelando la dimensione del problema. Negli anni successivi le autorità militari e Legambiente hanno evidenziato in alcuni punti concentrazioni di arsenico e altri metalli pesanti superiori alla soglia di contaminazione. Nel novembre 2012 sono state avviate le operazioni per la bonifica definitiva.Cesec-condiVivere 2014.12.02 Armi chimiche 001Ma molti impianti di produzione militare agivano senza nessuna cautela per l’ambiente, lasciando pesanti eredità nel suolo e nell’acqua. Come accadde per esempio a Melegnano, dove nella seconda metà degli anni ’90 venne realizzato, sull’area di una ex-fabbrica nella zona denominata Piana dei Giganti dalla battaglia che vi ebbe luogo nel settembre 1515, un complesso immobiliare dall’impresa di proprietà dell’allora presidente degli agenti immobiliari: i casi di intossicazione di operai non si contarono, vennero rinvenuti fusti arrugginiti e fessurati dai quali un liquame verdastro colava nel terreno e l’intero complesso rischiò il sequestro.Cesec-CondiVivere 2014.12.02 Armi chimiche 003Tutti in zona sapevano come a guerra finita il fiume che scorreva accanto alla fabbrica fosse pieno di sostanze chimiche letali, però nessuno fece mai nulla.
Da alcuni anni è attivo il Comitato bonifiche armi chimiche, operativo grazie alla collaborazione delle forze armate italiane e straniere che stanno mettendo a disposizione i propri archivi storici. Segno di una mutata consapevolezza riguardo al problema, certamente. Ma la vera questione sono i soldi: occorrono fondi ingentissimi per vedere quante sostanze sono state prodotte e quante ne sono state gettate per mare e per terram, calcolando con criteri moderni quali sono i rischi ancora oggi esistenti per la popolazione e per le coltivazioni ed infine procedere alle bonifiche.
E stando così le cose a me sembra di sentirla adesso, la voce di Axis Sally che, sensuale, gelida e terribile come uno snuff movie, commenta che ci stiamo avvelenando con i nostri stessi gas: in fondo è quello che noi italiani stiamo facendo da settant’anni.

Alberto C. Steiner