Se la violenza è funzionale

Parto da una stupidaggine per introdurre un discorso serio. Naturalmente la premessa è inventata.
Da qualche tempo il mio computer fa i capricci: nulla di grave, beninteso, però mi causa fastidio. Un amico esperto, dopo aver analizzato tutte le componenti ed avere accertato l’assenza di virus, malware e simili nefandezze ha emesso il verdetto: “Tutto ok, la DDR3 perfetta, il clock apposto, la RAM va bene… il problema casomai è la ROM: dovresti scegliertene una decente”. Ecco… e così ora sono in imbarazzo: quale Rom scegliere? Questa della foto può andare, penso…Cesec-CondiVivere 2014.12.03 Zingari 001Lo zingaro: quel mostro laido dedito al furto, al borseggio ed ai più loschi commerci sin dall’infanzia. Peggio ancora la zingara: quella lurida e mefitica strega, inquietante e forse un po’ puttana, dedita all’accattonaggio e che ruba i bambini. Per non parlare di quelle tribù allocate nelle nostre periferie, alle quali vengono regalate case e utenze mentre noi che ci sudiamo il pane… e che ammorbano il panorama con le loro sconcezze da selvaggi fornendo un pessimo biglietto da visita durante i percorsi di avvicinamento alle nostre città. Notoriamente, se non ci fossero i campi nomadi, i nostri suburbi visti dall’autostrada o dalla ferrovia apparirebbero ben più accoglienti e ordinati di un paesaggio svizzero da cartolina.
Come sempre è vero tutto e il contrario di tutto, e con questo non voglio dire che gli zingari siano dei santi, caso mai sono Sinti…Cesec-CondiVivere 2014.12.03 Zingari 005Credo però che se non esistessero, gli zingari, bisognerebbe inventarli, della serie: forza, diamo in pasto al popolo un nemico in modo che concentri l’attenzione su un falso obiettivo.
Il servo teme il servo e noi, da sempre servi e massimamente incolti, temiamo chiunque attenti anche solo immaginificamente al nostro orticello. Il quotidiano più letto in Italia non è Il Corriere della Sera, e non si disputa il palmares con La Repubblica. Nossignori, il quotidiano più letto è la “Gazza”, e non credo sia un caso.
Oh intendiamoci, noi italiani non siamo razzisti. Lo premettiamo sempre, in ogni discorso: “Non è per essere razzista ma…” Vero, non siamo noi ad essere razzisti, sono loro che, di volta in volta, sono negri o zingari, mussulmani demmerda o culattoni, veganimalardi o mangiacadaveri.
Italiano brava gente… anche quelli che nel 1935 bombardarono con i gas asfissianti gli Abissini per liberarli dal barbone nero, re africano. Già, ma il maresciallo Graziani era un fascista. Beh, il fascismo non lo avevano ancora inventato il primo novembre del 1911, quando la prima bomba lanciata da un aereo, una granata a mano Haasen di fabbricazione danese, esplose su un’oasi alla periferia di Tripoli, per opera del sottotenente pilota marchese Giulio Gavotti.
Per non farla troppo lunga arrivo al punto. La verità è che la crescita economica e demografica vengono solitamente espresse in percentuali, il che nasconde l’essenziale: la crescita economica in termini di merci e servizi avviene soprattutto nel mondo già ricco, quella demografica in quello povero.
Sempre più persone nascono con una prospettiva di ignoranza, povertà e fame: sono superflue, senza valore nell’economia della dipendenza reciproca, e tuttavia esposte ai suoi effetti. E sempre più nascono con la violenza come unica via d’uscita.
Tutti i modi tentati fino a oggi per dare sussistenza, si badi bene: sussistenza, a un numero più alto di persone elevando il loro livello di vita hanno consumato e consumano risorse limitate e caricano suolo, aria, acqua di scorie, pattume, liquami.Cesec-CondiVivere 2014.12.03 Zingari 002In questo secolo, ed in quello da poco trascorso, si è chiarito che il livello di vita dei paesi industrializzati o per meglio dire ex-industrializzati non può essere mantenuto ed esteso a tutta la popolazione mondiale. Ci siamo creati un modo di vivere che deve essere forzatamente limitato ad una minoranza.
In questa minoranza, fino a non molti anni fa costituita da un’ampia classe media in un numero limitato di paesi e da una esigua classe superiore in quelli restanti, i membri si riconoscevano dalla capacità di acquisto. Essi avevano un comune interesse a conservare i loro privilegi, se si fosse reso necessario anche ricorrendo alla violenza. Anche loro, quindi, nascevano con una prospettiva di violenza.
Come se non bastasse, bastava leggere Keynes o Ford per saperlo, si sono affacciate al mercato del consumo nuove realtà, nuovi attori che rappresentano potenzialmente quasi un terzo della popolazione mondiale. E questi, per dirla con Aldo, Giovanni e Giacomo, ci ciulano il cibo.Cesec-CondiVivere 2014.12.03 Zingari 003È da questa violenza, quella esercitata, quella sopita e quella delegata a chi fa il lavoro sporco camuffato da missione di pace, che germogliano i sogni di genocidio. Le ingiustizie che difendiamo ci costringono a mantenere armi di sterminio con le quali le nostre fantasie possono in qualsiasi momento diventare realtà.
La violenza globale costituisce in realtà il nocciolo duro della nostra esistenza, e non possiamo gesuiticamente fingere che non sia vero.
Si, ma cosa c’entra la Rom decente in tutto questo? C’entra per uno di quegli accadimenti che a me piacciono, quelle storie minori che la cronaca non registra perché non istiga al rancore.
C’entra perché la Rom decente è addirittura una stilista e una modella. Tutto iniziò a Carbonia, in Sardegna, nell’ottobre del 2011: dai campi nomadi all’atelier di alta moda sfidando i cliché sugli zingari e superando diffidenze e ruggini, il sogno di nove ragazze Rom di etnia serba e bosniaca divenne realtà attraverso il progetto Zingarò, una formazione nel settore della moda che dopo un periodo di apprendistato avrebbe consentito alle partecipanti di entrare con un ruolo da protagoniste nel mondo del lavoro sartoriale.Cesec-CondiVivere 2014.12.03 Zingari 004Inizialmente venne avviata una bottega all’interno della comunità San Lorenzo di Iglesias e e successivamente fu creata un’impresa: sartoria per uomo, donna e bambino con il marchio autoironico Zingarò. Ed ora le Rom decenti, rimaste in cinque e che spesso presentano i loro modelli indossandoli personalmente e che anche quest’anno chiuderanno il bilancio con significativo utile netto, stanno per aprire uno show room a Roma, dopo essersi fatte notare anche nelle piu’ importanti passerelle italiane ed europee. Certo, tuttiicriminidegliimmigrati o imolaoggi non ne hanno parlato, e nemmeno il misfatto quotidiano.

ACS