Contro la fame… a Natale 440mila tonnellate di cibo nella spazzatura

2013 anno europeo contro lo spreco alimentare? Certo, infatti tra natale e capodanno solo in Italia 440mila tonnellate di cibo sono finite nella spazzatura. Evviva.KL-Cesec - Presepe spazzaturaSecondo i dati diffusi da Food We Want, campagna contro lo spreco alimentare promossa dall’Istituto Oikos, le famiglie italiane hanno buttato letteralmente nell’immondizia l’equivalente di 50 euro per un totale di 1,32 miliardi di euro. In pratica, acquistiamo una quantità eccessiva di alimenti che non mangiamo e che poi buttiamo via sotto forma di avanzi, nonostante trasmissioni televisive, libri, siti web trabocchino di consigli e trucchi contro gli sprechi e per spendere bene il denaro, iniziative per aiutare chi ha più bisogno. Ma paradossalmente, specialmente se si pensa alla crisi economica con la quale da anni ci troviamo a convivere, invertire questa tendenza sembra tutt’altro che semplice. La realtà è che, nonostante le esortazioni ad assumere stili di vita ecosostenibili, attenti al portafogli ed al rispetto per il pianeta, continuiamo ad acquistare molto più di quanto consumiamo.
Il periodo natalizio…
… è quello in cui si spreca di più rispetto al resto dell’anno, e non consumare il cibo gettandolo nei rifiuti significa, oltretutto, sprecare risorse naturali sempre più preziose: pensiamo soltanto che per produrre un chilo di carne bovina servono 15mila litri d’acqua, per non parlare di quanti potrebbero beneficiare di quel cibo – un terzo di quello prodotto nel mondo viene perduto – degli 870 milioni di persone che nel mondo soffrono la fame.
Ma non di solo cibo…
… In pattumiera finiscono anche migliaia di tonnellate di carta, plastica, vetro ed ogni sorta di materiali. Neanche a dirlo, specialmente durante le appena trascorse festività gli imballaggi hanno fatto la parte del leone: nastri, pacchi e fiocchi, lustrini e nastrini che si sono aggiunti a vecchi elettrodomestici, eliminati per far posto a quelli nuovi, divani e persino porte e scaldabagni. Con buona pace dei luoghi appositamente realizzati per il conferimento dei rifiuti speciali.
Siamo un paese di ecocompatibilai, da noi si contano a migliaia i Rambo dell’antispecismo militante e le Anna Howard Shaw dell’antiqualcosa, ma fino a quando non ci tocca alzare il fondoschiena, caricare in macchina le nostre schifezze e conferirle al punto di raccolta, e persino i comuni di seimila abitanti ne possiedono uno: allora ci prende la tetraparesi…
Indulgo ad un breve ricordo personale…
… Abitavo da poco in uno dei punti più belli del Naviglio, in quegli anni non ancora diventato un luna-park. Dalle finestre di casa vedevo il ponte di via Corsico e, d’infilata, il Vicolo Lavandai. Magico, specialmente alla sera. Ma una notte di settembre mi svegliai… avevano fatto “l’asciutta”, vale a dire il prosciugamento del canale per la rituale pulizia. E fu così che il mio sguardo potè commuoversi alla vista di un televisore, una lavatrice, una bici e di quel che restava di un divano.
Secondo Legambiente…
… in Italia la quota di raccolta differenziata di rifiuti urbani è del 27,5 per cento (42% al Nord, 20% al Centro, 12% al Sud) e con un po’ di buona volontà i sacchetti di spazzatura indifferenziata che invadono le nostre città potrebbero diminuire insieme al fabbisogno di discariche.
Un recente sondaggio Ipsos-Comieco ha rivelato che otto italiani su dieci fanno regolarmente la raccolta differenziata, il problema però è che molti non la fanno nel modo corretto. I buoni propositi ci sono ma, se si sbaglia a dividere i materiali, risultano poco efficaci. Un caso tipico riguarda i sacchetti di plastica: spesso usati per trasportare carta e vetro fino ai contenitori condominiali o stradali, finiscono nel cassonetto insieme a loro. Altro errore comune riguarda le confezioni in cui si mescolano cartone, plastica e, a volte, parti metalliche. Ogni elemento dovrebbe essere separato dagli altri e buttato in contenitori diversi. Un esempio: la confezione di una banale lampadina (rifiuto speciale) è costituita da carta e platica termosaldata, che dovrebbero essere separate.KL-Cesec - Brontolo e PuffoA mio parere non servirà proprio a nulla…
… il decreto 205/2010 entrato in vigore proprio il giorno di natale, che commina maxisanzioni per chi abbandona rifiuti in strada o li butta in fiumi o mari elevando le multe sino a 3mila euro. Nessuna legge serve se non c’è la volontà interiore di rispettarla, in questo caso vale a dire la consapevolezza e la determinazione di non voler vivere in un letamaio.
La nuova legge, recependo la direttiva comunitaria 2008/98, si propone di creare, nell’ambito di una società europea del riciclaggio, il Pinpas, Piano nazionale di prevenzione dei rifiuti, il cui gruppo di lavoro si riunirà per la prima volta il prossimo 5 febbraio, che sarà dichiarato Giornata Nazionale contro lo Spreco Alimentare.
Alè, altro tavolo, altra commissione, altre chiacchiere… In casa nostra le celebrazioni non mancano mai, quando basterebbe invece soltanto un poco di buon senso e la consapevolezza che non esistiamo solo noi ma, si sa, fa più figo farsi vedere in piazza con cartelli, palloncini e sonagli per poi mandare la foto agli amici di Facebook.
Dai, prima di concludere…
… facciamo un ripasso delle regole da seguire per la raccolta differenziata; sono certo che sarà letto avidamente.
Carta
Qui vanno depositati carta, cartone, cartoncini, giornali, riviste, sacchetti, scatole, quaderni, libri e, in alcuni comuni, il tetrapak. Vanno nell’indifferenziata, invece, i tovaglioli e qualsiasi altro tipo di carta sporca o con residui di cibo. Occhio agli scontrini: sono carta chimica e devono finire, anche loro, nell’indifferenziata.
Plastica
E’ il posto per contenitori, pellicole, imballaggi, sacchetti della spesa, vaschette, flaconi, bottiglie e tappi. No a bicchieri, piatti e posate usa e getta. I pezzi voluminosi andrebbero schiacciati e i residui sempre eliminati.
Vetro
E’ la palestra dell’ardimento, a causa di tappi, etichette, corone. La raccolta del vetro varia da comune a comune. In alcuni si segue il metodo multimateriale con plastica e metalli, in altri il monomateriale talvolta con la distinzione tra vetro bianco e colorato. Si possono gettare bottiglie, bicchieri, barattoli, contenitori. Tutto, ovviamente, in vetro. No a specchi, lampadine, ceramiche e porcellana, che potrebbero andare nell’indifferenziata anche se sarebbe meglio portarle negli ecositi comunali.
Metallo
Acciaio, alluminio, barattoli, lattine, scatolette, tubetti, coperchi, tappi, bombolette, vaschette vengono spesso raccolti o con la plastica o con il vetro.
Elettrodomestici
A parte, sottoscala, vicoli più o meno bui, strade, piazze, parchi ed alvei dei fossi, vale a dire i luoghi dove questi rifiuti vengono oggi reperiti in maggior misura, le norme prevedono tre possibilità: portarli negli ecositi comunali, farli ritirare dal comune previo accordo telefonico, consegnarli al rivenditore al momento dell’acquisto di un modello equivalente.
Ed eccoci a pile, farmaci, lampadine
Non vanno buttati nell’indifferenziata ma, pile e farmaci, negli appositi contenitori in strada, nei supermercati o nelle farmacie. Le lampadine vanno invece portate negli ecositi o consegnate ai commercianti quando si acquista un’altra lampadina.
Giocattoli
Apoteosi del dopo natale… vanno nell’indifferenziata dopo aver tolto eventuali batterie.
Organico
Sorprendente: non tutti i comuni lo prevedono. Comprende avanzi di cibo, scarti alimentari, sacchetti biodegradabili, terriccio, legno non trattato, foglie e rifiuti simili, fondi di caffè e the (una menzione particolare per i sacchetti filtro: vanno separati dal contenuto).
Io odio la raccolta differenziata…
… afferma il Puffo brontolone nell’immagine a corredo di questo scritto, mentre il vecchio Brontolo alza sconsolato lo sguardo al cielo. Forte della sua esperienza di minatore e uomo dei boschi sa bene come evitare la raccolta differenziata: non buttando ma riciclando.
La raccolta differenziata è stata un’invenzione encomiabile ma ci siamo mai chiesti quanto risparmieremmo, in termini  di denaro, inquinamento, consumo del suolo e delle risorse se riciclassimo tutto ciò che può essere riutilizzato? No, forse no: non siamo ancora diventati abbastanza poveri per pensarci.

Malleus

Contro la fame… a Natale 440mila tonnellate di cibo nella spazzaturaultima modifica: 2014-01-03T12:51:39+01:00da cesec
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