Quanto costa guardare l’arcobaleno?

Cesec - Marta e l'acqua scomparsaBisognerà mettere il cartellino con il prezzo a ogni goccia di pioggia? Porteranno via l’acqua da sotto la pancia delle anatre? E quanto costerà la rugiada? Queste ed altre domande se le pone una bambina, Marta, protagonista di Marta e l’acqua scomparsa, libro scritto da Emanuela Bussolati ed edito da Terre di Mezzo.

KL-MartaUna favola intelligente ed ecologica per riflettere sull’importanza delle risorse naturali, in particolare dell’acqua, bene vitale, di tutti e irrinunciabile ma che improvvisamente scompare poiché c’è chi pensa di poterla vendere e comprare. E’ quello che scopre Marta quando, un giorno, va a trovare la nonna e trova la fontana del giardino secca come la gola di un uomo nel deserto. Che è successo? L’acquedotto, spiega la nonna, è diventato di proprietà della Compagnia delle acque libere e, d’ora in poi, chi vorrà l’acqua dovrà comprarla. Una compagnia padrona dell’acqua? Ma non è giusto! Cosa accadrà – si chiede la bimba – durante i temporali?Del libro colpisce un’immagine: l’espressione della bambina all’interno dell’auto, mentre con la punta della lingua cerca di leccare le goccioline d’acqua che si rincorrono sulla parte esterna del vetro. Nemmeno l’umidità che appanna un po’ il vetro riesce ad offuscare la fiducia di quello sguardo incorniciato in un caschetto di capelli neri. E’ uno sguardo che con tutti i suoi limiti: le gocce sono fuori, Marta, non puoi intercettarle! e forse proprio grazie ad essi, resta aperto sul mondo esterno. E pazienza se poi il mondo riserva sorprese non sempre gradite, come quella di chiudere la fontana nel cortile della nonna perché bisogna collegarla all’acquedotto: tra breve la sorgente non sarà più di tutti ma di una sola Compagnia e chi vorrà l’acqua dovrà pagarla. Un’altra tavola molto evocativa è quella di poche pagine dopo, che ritrae la mamma di spalle sull’uscio di casa mentre la nonna sale le scale.

La porta è aperta: sarà anche solo un’interpretazione, ma il bianco candido dell’interno contrasta così tanto con l’incombente oscurità dell’e- sterno da risultarne persino minacciato. E si legge: Non è giusto! – esclama Marta – L’acqua è di tutti!

A lei questa cosa proprio non va. I grandi stanno zitti come la fontana che non canta più e nemmeno il sonno tran- quillizza la bambina, che invece, tra un incubo e l’altro, si chiede se le nuvole diventeranno come banche gonfie di pioggia, se l’arcobaleno diventerà un bene di lusso, se la Compagnia metterà il cartellino del prezzo ad ogni goccia che cade. E poi c’è un problema… come faranno a far pagare i passeri che bevono l’acqua sull’incavo dei rami, sulle foglie e nelle gronde? Un racconto ecologico e appassionato sull’acqua come bene di tutti.KL - ArcobalenoDi chi è l’acqua? chiede sempre l’autrice ai bambini, prima di leggere loro Marta e l’acqua scomparsa. Quasi nessuno risponde: E’ di tutti. Abituati al fatto che le cose siano di qualcuno, non pensano che la Terra e le sue risorse fondamentali, tra cui l’acqua, siano un bene comune.

Spesso i libri per l’infanzia propongono modelli positivi di comportamento: non sprecare, non sporcare. Ma poi si cresce e ci si dimentica quello che si è imparato.
Perché allora non lasciar spazio all’immaginazione, potente qualità che può trasformarsi in azione? Che cosa succederebbe se l’acqua fosse in vendita? Qualcuno vorrebbe accaparrarsela, e si metterebbe in vendita perfino la visione dell’arcobaleno. Le nuvole sarebbero legate, perché non se ne vadano da altri affaristi, e via di seguito.

Abbiamo proposto questa favola come necessario complemento alle iniziative di cohousing che proponiamo e come premessa ad un progetto di finanza etica che si pone in antitesi con le purtroppo sempre più attuali minacce di privatizzare l’acqua.

E sappiamo bene di non fare le Cassandre… ne parleremo sempre di piu’ in futuro.

Ringraziamo KryptosLife per la gentile concessione www.kyptoslife.com

 

Quanto costa guardare l’arcobaleno?ultima modifica: 2013-11-21T22:07:27+01:00da cesec
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