Sempre più affilati i denti a sciabola della finanza etica

Il 9 luglio scorso pubblicavamo l’articolo Analisi del portafoglio di Banca Etica Sgr leggibile qui che argomentava, dati alla mano, come il portafoglio dei titoli componenti i fondi che detto istituto di credito offriva ai propri clienti non fosse affatto etico.Cesec-CondiVivere 2015.07.09 Io odio la finanza sostenibileL’articolo riprendeva, aggiornandolo ed integrandolo, quanto scrivemmo il 7 novembre 2013 leggibile qui nonché il breve saggio: Attenti! ora la finanza speculativa si traveste di verde, pubblicato addirittura il 18 novembre 2009 sul sito TGCom24 a firma Fiori & Foglie, linkato all’interno dell’articolo citato sopra.
A confortare ciò che scrivemmo giunge il 30 dicembre scorso l’articolo Possiamo fare a meno dei fondi etici? pubblicato su Comune-Info a firma di Paolo Trezzi e leggibile qui: un punto di vista assolutamente critico e dettagliato su Etica sgr, la società di gestione del risparmio che, scrive l’autore, “corre sempre di più il rischio di amministrare portafogli di società quotate piuttosto discutibili” affermando perentoriamente: “Etica Sgr, la società di gestione del risparmio di Banca etica (e altri), dovrebbe chiudere, essere chiusa. In forza delle stesse ragioni per cui è nata Banca etica.”
Per parte nostra lasciamo volentieri la lettura dell’articolo, dove si parla di armi, autostrade, sfruttamento di lavoro minorile e chi più ne ha più ne metta, a chi fosse interessato. Senza ulteriori commenti. Quel che avevamo da dire lo abbiamo già detto.

Alberto C. Steiner

Arriveremo a bassa quota con il sole alle spalle, e a un miglio di distanza gli sbattiamo la musica: Regione Lombardia entra nel Parco di Monza

La rivista monzese online Vorrei ne scriveva giorni fa in termini di ipotesi, il quotidiano online MB ha riportato ieri la notizia dell’avvenuta firma della delibera che sancisce l’ingresso della Regione nel parco recintato più ampio d’Europa.
Il provvedimento passerà ora all’esame del Consiglio comunale ma “Con la delibera l’amministrazione monzese, comproprietaria del bene insieme al Comune di Milano che ha adottato un analogo provvedimento, si impegna a condividere la proprietà secondo quanto previsto da un’intesa raggiunta tra i due comuni e la Regione” specificano i pretoriani del Comune brianteo.CC 2015.09.25 Parco Monza RegioTradotto in soldoni, perché di quelli si tratta, stiamo parlando di 70 milioni di euro ripartiti nel prossimo decennio, 21 dei quali nel triennio 2015 – 2017, con i quali Regione Lombardia finanzierà interventi di manutenzione, valorizzazione e difesa del polmone verde, “alla promozione di una fruizione attenta e consapevole delle attività svolte nel complesso, nel rispetto delle sue valenze storiche, culturali, paesaggistiche e naturalistiche.” A partire dall’autodromo, perché il G.P. di Formula 1 “svolge un ruolo centrale per la funzione sociale, sportiva e per la rilevante incidenza sull’economia dei territori circostanti.”
A parte il fatto che i ventuno milioni, in sede di accordo si sarebbero inspiegabilmente ridotti a sette, a me viene in mente che per la devastante alluvione che ha colpito il Veneto alcuni mesi fa sono stati trovati quattro risicati soldi. Però è comprensibile: i Veneti mica possiedono una risorsa naturale come l’autodromo, e poi hanno rotto le palle con questa menata dell’indipendentismo…
Mi viene anche in mente, come mi raccontava un amico medico proprio ieri, che il governo, per risparmiare, ha proposto l’abolizione di 180 (centoottanta) accertamenti diagnostici.
Dice: ma questi sono soldi della Regione Lombardia, non dello Stato. Certo, è come a casa mia quando ero ragazzo ed i miei genitori possedevano un panificio, e mia mamma per non fare confusione infilava in bustine di plastica trasparente i soldi per la Barilla piuttosto che per la Saiwa o la farina: sempre dal cassetto del negozio uscivano.
Erano mesi, per non dire anni, che si sentiva parlare in modo nebuloso di progetti per il rilancio dell’Autodromo di Monza, con conseguente stanziamento di settanta o ottanta milioni secondo un progetto caldeggiato dall’Automobile Club e, giusto per non scontentare nessuno, di un progetto collaterale per il Parco. Affidato a una società di consulenza aziendale, mica ad esperti architetti, paesaggisti, naturalisti e agronomi.
Bene, la nebbia è svanita e io, seguendo un’idea che mi ha fornito Vorrei, mi riguardo Cuore di Tenebra, il capolavoro di Conrad che ispirò Apocalypse Now di Coppola.
La platea per gli elicotteri esiste già all’interno del parco, secondo me meriterebbe di essere valorizzata affiancandola ad una pista di decollo per aerei, ovviamente realizzata con tecniche sostenibili.
Per il resto rimando all’apocalittica visione onirica immaginata da Giacomo Correale Santacroce nel citato articolo pubblicato da Vorrei, però con un’avvertenza: quello lì è matto, è un catastrofista, uno schifoso complottista e un disfattista che non comprende le magnifiche sorti e progressive.
Nell’articolo è presente un’annotazione, che trovo inquietante: la condizione posta dalla Regione, espressa attraverso l’affermazione “La sottoscrizione (dell’Intesa) e la conseguente messa a disposizione di risorse da parte di Regione Lombardia sono legate a chiarimenti del Governo (addirittura! n.d.r.) sul mantenimento a Monza del Gran Premio d’Italia di Formula Uno”. Mi associo quindi al slogan pubblicitario: “No Gran Premio, no Park”. Park? No, forse l’articolista si è sbagliato o non conosce bene la lingua d’Albione. Penso volesse scrivere pork…
Fin qui la notizia. La mia opinione di cittadino monzese che vive nella Monza vera, quella del ciuentro, vale a dire quella che finisce al Ponte dei Leoni, non Sant’alessandro, San Fruttuoso o peggio ancora San Rocco: quella non è Monza, è fuffa per poveri, è che i monzesi gongolano. Non tutti, ma quelli che piangono sono pochi e invisibili.
Ah già, dimenticavo la frase pronunciata in Apocalypse Now da Robert Duvall, il tenente colonnello della Cavalleria dell’Aria William Kilgore: “Arriveremo a bassa quota con il sole alle spalle, e a un miglio di distanza gli sbattiamo la musica.” Non è completa. La parte mancante è: “Io uso Wagner, fa cacare sotto i Vietnamiti. I miei ragazzi l’adorano!” Così è, se vi pare.

Alberto C. Steiner