Medioevo prossimo venturo? È già arrivato

Partiamo da una premessa dal sapore filosofico anche se, argomentando di sopravvivenza, c’è ben poco spazio per la filosofia: la filosofia va bene quando si ha la pancia piena e a noi piace il fare, non le chiacchiere.Cesec-CondiVivere 2015.03.20 Medioevo prossimo venturo 001Come nel Medioevo, vediamo i primi segni di incastellamento: luoghi sicuri cinti da mura, nella versione moderna con portineria, sensori anti-intrusione e telecamere, villette circondate da mura (a quando il fossato con i coccodrilli?), pubblicizzate come luogo di assoluta tranquillita’ e sicurezza, luoghi in realtà niente affatto inespugnabili sorti in ossequio ad una mentalita’ chiusa che ha sviluppato il marketing della paura, chiusi come prigioni, ma in realtà solo prigioni dell’anima.
Quello che da tempo andiamo propugnando non è un concetto di isolamento, bensì di comunità, e niente affatto chiusa o isolata. Semplicemente una comunità dove le menti ed i cuori non sono stati messi all’ammasso. Comunità orgogliose della propria identità, libere dalla paura, aperte a chiunque nell’ambito del reciproco rispetto, pensate per essere libere dai condizionamenti mediatici, i cui abitanti amano se stessi e quindi il mondo.
Sembra che sia destino di ogni cultura umana seguire un percorso ciclico, da una fase iniziale di novità, espansiva e innovativa, ad una fase di assestamento per poi giungere alla fase terminale di disgregazione, arroccamento su idee ormai svuotate del contenuto, chiusura verso il mondo, individualismo, solo più un fantasma, parodia di se stesso, destinato ineluttabilmente a crollare, spazzato via come un fragile gigante di argilla.Cesec-CondiVivere 2015.03.20 Medioevo prossimo venturo 002Prendiamo per esempio il caso italiano: in soli quattro lustri, il cosiddetto governo è diventato la parodia di se stesso, arroccato contro un nemico esterno che non è mai esistito ma solo creato ad arte per distogliere l’attenzione, contro un fantomatico partito eversivo dei magistrati, contro quei comunisti che sono in realtà, come sempre sono stati, solo scarti di sacrestia.
Le frasi d’ordine ripetute incessantemente come dei mantra sono: “Non si puo’ contraddire la volontà popolare”, come se quella massa ormai amorfa e istupidita chiamata popolo fosse in grado di esprimere un parere autonomo, ma questa è la truffa mistificatrice di tutte le cosiddette democrazie… Altra frase topica: “Bisogna pensare a lavorare”, e infatti oggi un giovane su cinque è disoccupato…, e per finire: “Bisogna fare le riforme”.
Nel Medioevo il sovrano era investito della sovranita’ in quanto eletto da dio, ovvero incoronato dal suo rappresentante in terra, il papa. Ma oggi, dove il valore alto della cultura non è certamente un dio sia pure in versione trascendente, bensì il Popolo, ecco che l’investitura ovvero il voto degli elettori assume la stessa valenza simbolica.
Ma in una piccola comunità questo voto non serve a delegare, ma solo a stabilire chi gode della fiducia e si assume una responsabilità. In altre parole chi fa che cosa, sotto il diretto controllo degli altri membri della comunità stessa, a loro volta singolarmente responsabili di un aspetto della vita sociale. Incapaci o truffaldini non verrebbero puniti semplicemente non rinnovando loro la fiducia ma verrebbero estromessi dalla comunità, senza trascurare la rifusione del danno. Legge tribale? E perché no?
Ferma restando la massima libertà, il libero arbitrio responsabile di ciascun individuo, in ossequio alla nota massima di Aleister Crowley: “Fai ciò che vuoi sarà tutta la legge” con il corollario spesso volutamente dimenticato: “Amore è la legge, amore sotto la volontà”.
Quindi, non solo il sovrano non è infallibile, ma spesso – almeno dalle nostre parti – è nudo. E, sempre dalle nostre parti, vige il concetto della massima libertà. Ma libertà non significa affatto lassismo, permessivismo, fa cio’ che vuoi, né tantomeno Peace&Love a prescindere.

ACS

Autocostruzione: scusate l’immagine, ma di mani pulite non ne ho trovate.

Fra le automobiline Politoys con le quali giocavo da bambino vi erano anche mezzi militari e, tra questi, un autoarticolato che trasportava Honest John. Ad onta del nome, Honest John era un missile.Mani sporcheHo scelto di introdurre così l’argomento dell’autocostruzione tradita. Non mi dilungo, se non per dire che, quando nacquero, i progetti di autocostruzione assistita parevano una modalità edilizia inedita, interessante, intelligente e socialmente utile: con il lavoro condiviso e la supervisione di personale specializzato si otteneva il risultato di offrire una casa ad un costo equo a famiglie giovani, selezionate per reddito all’interno di bandi pubblici, e contemporaneamente si favoriva l’integrazione sociale del condominio attraverso il lavoro condiviso di gruppi di famiglie, spesso con caratteristiche di multietnicità.
Sono un sostenitore dell’iniziativa privata, l’ho più volte affermato. Tutto ciò che è pubblico mi risuona di camarilla, malcostume, clientes, patente per respirare, malaffare. E infatti neppure l’autocostruzione è sfuggita al cooperativismo militante, all’onnegismo, ai bandi, alle graduatorie, ai concorsi, al blabla dei convegni tenuti da equosolidalilluminati. Naturalmente di rigorosa osservanza ecoeticosocialbiobau, e quanto all’appartenenza politica ciascun lettore ci metta quella che preferisce.
Perché dico questo? Semplice, perché poi succede che una Ong venga scelta per condurre progetti di edilizia sociale, e dopo avere intascato i finanziamenti pubblici e quelli delle famiglie, se ne vada senza più dover rendere conto a nessuno. E se a qualcuno dovesse soergere il dubbio che si tratta di casi isolati rispondo: è vero, ad oggi i casi isolati sono 22. Isolati come si fa con i virus? Nemmeno per sogno…
Oltre 200 famiglie truffate della propria casa, cantieri incompiuti sparsi un po’ ovunque lungo lo Stivale, 50 milioni di finanziamenti pubblici buttati e oltre un anno di silenzio da parte del Governo, che non ha ancora risposto ad una interrogazione posta da M5S in Senato dalla senatrice Elisa Bulgarelli su Alisei Ong, finanziata quando già era sottoposta a fermo amministrativo.
Intendiamoci bene: Alisei rappresenta la punta dell’iceberg e probabilmente non è esente da responsabilità (ma questo sta alla magistratura stabilirlo, non a me) ma sono molteplici le Ong e le Onlus che ricevono finanziamenti pubblici per opere che nel migliore dei casi si perderanno nella nebbia, mentre nessuno controlla il loro operato e, nel mondo della cooperazione italiana, nessuno denuncia questo malaffare. E, sia detto almeno una volta fuori dal coro, le responsabilità sono da ricercare anche e soprattutto nei comuni e nelle Aler.mani in pastaNon so se qualcuno tema che emergano scomode verità, o che altro e, sinceramente nemmeno mi interessa. Perché, e lo sosterrò sino a prova contraria, finché esisteranno persone disposte al lamento e all’implorazione: e lo Stato mi deve dare, fare, dire, assegnare, tutelare invece che consociarsi in un ambito di iniziativa privata, mettere in comune quel che si ha nel portafogli, poco o tanto che sia, andare in una banca – non necessariamente etica – per parlare di finanziamenti o ricorrere ad investitori privati o business angels (e ce ne sono), rimboccarsi le maniche e vangare invece che aspettare che siano altri a farlo, ed a metterci i quattrini, non potranno che avere luogo blablabla e malaffare. Inutile poi andare a piangere in televisione o sui giornali.
Diversamente finisce che si potrebbe pensare che l’autocostuzione sia definita assistita, in quanto lo è dagli avvocati dei truffati.
A proposito: sono quasi nove anni che non ho la televisione, ma ho saputo che sull’argomento mercoledì 5 novembre era andato in onda un servizio de Le Iene, visibile seguendo questo link.

Alberto C. Steiner