E il Maestro disse: in Real Estate we trust

Fu un’operazione immobiliare condotta magistralmente. La leggenda dice che grazie ad uno dei soci fondatori, di famiglia benestante, che monetizzò un prezioso dipinto presso Sotheby’s, fu possibile acquistare alla fine degli anni ’90 un vasto appezzamento di terreno sulle colline dell’entroterra romagnolo recuperando gli edifci e creando un centro di meditazione che aveva tutte le caratteristiche del resort di lusso: ristorante, pizzerie, lounge bar, discoteca, piscine. Oltre agli spazi dedicati alla meditazione beninteso.
Il lavoro svolto da volontari che, in cambio della propria opera godevano di vitto, alloggio, argent de poche ed accesso alle meditazioni contribuì a contenere i costi, i programmi interessanti e l’apertura del centro anche ad esterni mantennero alto il fatturato.CC 2016.02.17 in Real Estate we trust 001Oggi il complesso chiude: necessità strutturali alle quali non è possibile far fronte, insostenibilità dei costi, difficoltà di reperire woofers faranno sì che a primavera, in luogo della riapertura, verrà celebrata una festa di addio e il sito verrà definitivamente trasformato in un luogo di ricettività alberghiera con una quota di superficie pensata per una residenza in cohousing e per attività collaterali di stampo editoriale, formativo ed artigianale.
Mi dispiace. Perché era un posto bellissimo e perché uno dei fondatori mi piaceva molto: era un vero e proprio zanza, un furbacchione come si dice a Milano, ma sincero. Con i suoi baffetti da sparviero ed il suo sguardo da tombeur de femmes ti diceva che ti stava fregando, e te lo diceva con chiarezza. Stava a te decidere se credere o meno a ciò che lui si divertiva a proporre, compresi i costosissimi corsi della light impulsive university of love che si era inventato, riconosciuta da se stessa e, si vabbè, dal solito Sicool e da Conacreis….
Tra la fine del 2015 e l’inizio di questo 2016 circostanze legate alla mia professione mi hanno condotto ad interessarmi di immobili circostanti i più affermati centri di meditazione della Penisola: sino a non molti anni fa c’era la corsa all’accaparramento di case vicine allo spirito ed all’energia del Maestro, chiunque egli fosse.
Non infrequentemente il maestro in questione, previdente e – oh poppacco, illuminato! – aveva fatto incetta di edifici e terreni, normalmente rurali, vicini al centro. Spesso veri e propri ruderi ma i cui prezzi subivano un’impennata grazie alle richieste ed agli scambi tra adepti. Ristrutturazione e arredamento erano spesso pilotati attraverso imprese di altri confratelli, sodali, correligionari o come li vogliamo chiamare. E il bisnèss era assicurato, portando non infrequentemente benefici anche all’indotto degli immobili e delle attività sul territorio, quelle gestite da coloro che i meditazionisti militanti definiscono i normali.
Oggi, come cantava Battisti, tutto questo non c’è più: gli scambi immobiliari languono, nessuno riesce a vendere immobili spesso infognati in boschi privi di servizi e comode vie d’accesso. E quindi ciao.CC 2016.02.17 in Real Estate we trust 002Mi limito ad enumerare i casi della cittadella di Cisternino, l’ashram aperto negli anni Settanta da Lisetta Carmi in valle d’Itria, nel nome del maestro Babaji che in India l’aveva fulminata: “Ci occorrono mano d’opera, risorse economiche. Benvenuto chiunque voglia aiutare per le ristrutturazioni e con donazioni in denaro” dichiarava nel febbraio 2015 alla Gazzetta del Mezzogiorno.
O quello della comunità di Damanhur, a Baldissero Canavese: deceduto il fondatore e dominus sta facendo la fine della Jugoslavia del dopo Tito.
O il villaggio Hare Krishna di Medolago, nella Bassa Bergamasca, per non parlare di Ananda, il centro vicino Assisi creato dai seguaci di Paramahansa Yogananda.
O il centro di Osho a Miasto, o l’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia, per finire con l’Albagnano Healing Meditation fondato nel 1999 dal Lama tibetano Gangchen Rinpoche, affacciato sul Lago Maggiore in provincia di Verbania.CC 2016.02.17 in Real Estate we trust 003Anche in ambito urbano si assisteva, sino a non molti anni fa, al fenomeno di chi acquistava casa in prossimità del centro di meditazione: a Milano presso due centri di Osho, a Firenze gravitando attorno ad una delegazione della comunità di Damanhur, a Roma nei pressi di numerose congreghe.
Intendiamoci: il fenomeno era presente anche a San Giovanni Rotondo o alla Verna, per citare solo due fra i maggiori luoghi di aggregazione della fede cattolica.
Le motivazioni sono diverse, ciascuna connotata da un’impronta personale, e non sta a me fare sociologia d’accatto. Io mi limito ad evidenziare un fenomeno immobiliare e, lo ammetto, non senza un lieve sorrisino sardonico.
Ma le mie considerazioni personali sono fatti miei. Per quanto mi consta, in questo ambito ho progettato con successo, alcuni anni fa, la ristrutturazione finanziaria ed immobiliare di un complesso mistico sciamanico in provincia di Verona che stava andando alla malora in ragione delle manie di grandezza delle titolari; ho sudato le proverbiali sette camicie per ottenere mille euro di fondo spese in luogo delle diecimila che a chiunque altro avrei fatturato per il progetto di recupero di un centro milanese: ma i suoi promotori erano convinti che cemento, infissi, scossaline ed oneri di urbanizzazione potessero essere pagati attraverso l’infusione dello spirito del Maestro ed ovviamente non si è combinato nulla; ho proposto il recupero di un appezzamento nell’Alessandrino e fui guardato con malcelato disprezzo quando spiegai che intendevo solo svolgere il mio ruolo di progfessionista ma non partecipare: è stato bello, teniamoci in contatto, chiamo io. Queste tre esperienze mi sono state sufficienti.
Un caso a parte, assolutamente controcorrente proprio perché non promana dall’energia mistica od estatica di qualche guru bensì dall’unione di risorse laiche in un ambito olistico marcato da profonda professionalità, si trova in provincia di Piacenza: ecovillaggio, cohousing, centro di formazione senza la pretesa di fornire lauree od attestati di dubbia efficacia, complesso agrituristico di notevole qualità, vasto appezzamento coltivato all’insegna della concretezza e della cultura del lavoro. E questo è quanto. Peace&love.

Alberto C. Steiner

Abbiamo fatto il danno: scoperto il cugino maggiore della Terra

Il telescopio spaziale Kepler della Nasa ha individuato un pianeta situato a 1.400 anni luce dalla Terra e che pare condivida molte delle sue caratteristiche, salvo avere un diametro più grande del 60 per cento. Anche la stella attorno a cui orbita, situata alla medesima distanza con cui la Terra si muove intorno al Sole, ha caratteristiche simili alla nostra stella, pur essendo del 10 per cento più grande e brillante e più vecchia di 1,5 miliardi di anni.Cesec-CondiVivere 2015.07.23 Kepler 542b 001Lo ha annunciato la divisione scientifica della Nasa in una conferenza stampa definendolo il pianeta il più simile alla Terra finora osservato.
Chiamato Kepler 452b, che è come dire il 452 barrato, sarebbe proprio un pianeta fratello, cugino, gemello da colonizzare. Evviva, anzi no: siamo rovinati.
Già immagino concioni, sermoni e dibattiti: “Grandi possibilità di esplorare questo pianeta a soli 1.400 anni luce da noi!” mentre Salvini, come al solito, metterà le mani avanti: “Si, ma aiutiamoli a casa loro.”
Aspettiamoci la crescita esponenziale di movimenti e sette di ogni specie e sottospecie il cui fine sarà quello di partire per fondare, sul nuovo corpo celeste, nuove civiltà eco bio bau veg niueig pissendlove: grado di difficoltà E, consigliati giacca a vento leggera e calzature da trekking, colazione al sacco, rtrovo alle ore 05:00 davanti alla chiesa di Santa Maria Nascente.
Non mancherà chi, seduto nell’immancabile posizione del Lotto – ma vanno bene anche Conciliazione, Cordusio e Villa San Giovanni: in fondo si tratta di traghettare – alzerà la manina porgendo il palmo per accogliere la Luce astrale mentre altri saranno finalmente certi che colà sostarono i Pleiadiani prima di giungere a noi. I potentissimi telescopi nasali avrebbero infatti individuato  le tracce di quello che sembra un campo base, con iscrizioni attestanti senso di protezione, prosperità, nutrimento ed in particolare una, che raffigurerebbe inequivocabilmente due mammelle puntate verso il cielo a significare apertura di Bellezza verso una Nuova Visione.Cesec-CondiVivere 2015.07.23 Kepler 452b 002Non mancheranno, infine, coloro che si suicideranno in massa convinti di assurgere a nuova vita sul Pianeta dell’Amore Universale: ciao ciao, ma passate prima dal nostro notaio.
La questione seria è un’altra, credo: abbiamo finalmente l’opportunità di colonizzare e impestare un nuovo mondo. Perché mai affannarci a salvaguardare questa vecchia Terra ormai asfittica?

ACS