Tra i miei clienti annovero alcune banche, ma non lo faccio mai senza il guanto e non le bacio in bocca, specialmente quelle che si definiscono etiche.
Ma come, si chiederà qualche lettore, sono tue clienti e ne parli con malcelato disprezzo? Certo, io sono un mercenario, loro lo sanno, sono bravo a toglier loro le castagne dal fuoco, specialmente quando ci sono di mezzo casini che loro stesse han combinato. Mi pagano per questo e se mi vogliono sono così, dolcemente complicato… ma sanno benissimo cosa penso di loro, e se non gli sta bene si fottano.
Vengo al dunque: l’altro giorno una di loro mi chiama per dirmi che sono in scadenza certe obbligazioni e per propormi di reinvestire in alcuni fondi.Pare che ultimamente sia una costante: hai un titolo in scadenza e ti arriva la telefonata della banca con una proposta che non puoi rifiutare. Le tue obbligazioni son salite di prezzo? Ecco che il bancaiolo ti sollecita a venderle per passare a una nuova fantastica opportunità, che il più delle volte si sostanzia in una polizza vita con una denominazione gradevole ed evocativa, studiata ad arte per farti sognare, tranquillizzandoti e distogliendo la tua attenzione dai numeri.
Quali numeri? I costi, ovviamente. Tutte le proposte che mi hanno fatto avevano un comune denominatore: i costi si mangiavano i rendimenti, sempre più risicati, che di questi tempi è possibile spuntare.
Sto parlando di fondi a prevalente componente obbligazionaria che costavano tra il 2,14 e il 2,57% annuo: figuriamoci se io pago quei costi quando i rendimenti sono al lumicino. Capisco che le banche debbano pur campare, ma non sulla mia pelle, specialmente sapendo quali sono i reali guadagni che riescono a conseguire utilizzando i mezzi di terzi, cioè il denaro dei risparmiatori.
Proprio in queste settimane sono stati pubblicati i risultati di bilancio di parecchie banche, e mostrano utili da record! E, attenzione, non sono utili fatti prestando quattrini, sono realizzati in gran parte proprio vendendo prodotti finanziari, e c’è persino chi ha triplicato l’utile. Non mi dilungo in cifre, per verificarle è sufficiente visitare il sito de Il sole 24 Ore o il nostro sito partner Consulenza Finanziaria perché lo scopo di queste righe è un altro: capirci, visto che tutti questi soldi li hanno, letteralmente, munti ai propri clienti.
Quindi, prima cosa: piantiamola di farci spolpare. Seconda: visto che i guru del risparmio gestito presentano tutti tronfi la trimestrale dichiarando: “Vogliamo raddoppiare l’utile!”, invece di comprare prodotti dai rendimenti miserrimi e dai costi insostenibili compriamo le azioni di chi vende prodotti del risparmio gestito: Intesa, Unicredit, Generali giusto per fare due o tre nomi.
Io l’ho chiesto, non al telefono ma presentandomi di persona con la mia faccina da bravo ragazzo, sorriso aperto e sguardo fisso, di ghiaccio. Si sono messi tutti intorno a me e mi hanno risposto “Mmhm … ehm … boh … poffpoff … sgrunf … gnoff … ora valutiamo, le faremo sapere”. Sto ancora aspettando la telefonata.
Alberto C. Steiner