Emilia-Romagna: stop alle trivellazioni

Il titolo di questo articolo avrebbe dovuto essere: Rapporto Ichese: Vasco Vasco, io non ci casco… ma noi siamo dei tesorucci. Lungi pertanto da noi qualsiasi vis polemica.
Dunque, la Regione Emilia-Romagna ha deciso di fermare le nuove trivellazioni alla ricerca di idrocarburi, temendo un nesso con il disastroso sisma che colpì il Modenese, con ripercussioni anche in Lombardia e Veneto, nel maggio 2012.
Attenzione: le nuove trivellazioni.KL Cesec CV 2014.04.17 Ichese 002Secondo il rapporto della Commissione Ichese, istituita l’11 dicembre 2012 e consegnato alla Regione Emilia-Romagna nello scorso febbraio ma da questa diffuso solamente il 12 corrente e messo online martedì 15 con l’ingannevole titolo del link:
http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/geologia/notizie/primo-piano/commissione-ichese-on-line-il-rapporto-integrale mentre in realtà risultano online l’appendice, in inglese: Appendices – Report on the Hydrocarbon Exploration and Seismicity in Emilia Region e il Capitolo 9 – Conclusioni del Report dalla pag. 188 alla pag. 197 in lingua italiana, sembrerebbe di si.
Ci domandiamo: se il rapporto non fosse stato anticipato dalla rivista Science, sarebbe stato messo online?KL Cesec CV 2014.04.17 Ichese 001Comunque, poiché con i se non si fa la Storia, la risposta alla domanda se vi sia un nesso fra trivellazioni e terremoto è certamente no per il sito di Rivara, mentre servono approfondimenti per il Pozzo Cavone.
In base a tali conclusioni è stata pertanto decisa una moratoria per le nuove perforazioni. Trivelle ferme, quindi, come annunciato l’altro ieri nell’Aula Consiliare dall’assessore regionale alla protezione civile Paola Gazzolo, illustrando all’assemblea le linee principali del rapporto della Commissione Ichese.
Non potendo fare altro non ci resta (che piangere? ma su, cosa andate a pensare? non siate pessimisti…) che considerare che siamo solo ingegneri. E’ che ci pare di rammentare di quando la geologia e l’ingegneria mineraria facessero un tempo parte delle scienze quasi esatte: se buchi qui viene giù tutto, se crei un vuoto lì implode, la faglia va da qui a lì ed è profonda tot, il fondo calcareo, la placca tufacea non regge la dolomite e blabla… Ma forse non è più così, tant’è che le conclusioni dello studio sono, in buona sostanza, che “non è possibile escludere un collegamento tra le attività estrattive e i terremoti che nel maggio del 2012 colpirono Emilia Romagna, Lombardia e Veneto”. Evviva.
Una curiosità: quanto è costato lo studio ai contribuenti?

Malleus