Ecosostenibilità dell’anima: quando l’informazione è fuffa.

Ci occupiamo di ecosostenibilità, non solo attraverso il recupero di edifici rurali e l’adesione ai concetti dell’agricoltura naturale e delle energie rinnovabili ed a basso impatto, ma anche contrastando per quanto possibile una delle peggiori forme di inquinamento: quella delle menti e delle coscienze.
L’articolo intitolato L’aggressività non è carnivora a firma di Maurizio Baruffaldi, pubblicato a pagina 6 del quotidiano a diffusione gratuita Metronews di mercoledì 6 corrente (leggibile e scaricabile qui: http://ns341012.ip-176-31-251.eu/pdf/20160406_Milano.pdf in formato pdf) è in questo senso un perfetto esempio di inquinamento, oltre che di pessimo e squallido modo di fare informazione.CC 2016.04.07 Infofuffa 001Basandosi su un non specificato “studio dell’università di Harvard” l’autore ricorre all’arma della derisione per affermare come i vegetariani siano imbecilli e quanto i vegani siano mentalmente disturbati. Non è vero, in particolare, che il non consumare carne renda meno aggressivi: lo dimostrerebbero le intemperanze di stampo nazi di certi vegani. Ovvio.
Il Baruffaldi scrive, citando la paleontologa Katherine Zink, autrice dello studio di riferimento: “Se utilizzi meno forza e mastichi di meno, trascorri ovviamente una parte minore della giornata intento a mangiare” aggiungendo: “E se non hai più bisogno di mantenere denti e mascelle potenti, la selezione naturale è libera di migliorare altri tipi di performance” per esempio lo sviluppo del linguaggio e delle capacità intellettive e, inerpicandosi su verdi pascoli, concludendo che non ci si spiega come mai vegetariani e vegani non siano mansueti come erbivori.
Boh… ci risulta che rinoceronti e bisonti siano erbivori, ma non vorremmo avere a che fare con uno di loro incazzato. Perdonate la battuta, ma vi è un senso di nefando e nefasto in questo scritto: il buttare la croce addosso a qualcuno purché sia, l’additarlo come spostato, addirittura potenzialmente pericoloso socialmente.
E questo avviene attraverso la menzogna. Si, perché lo studio della paleontologa Katherine Zink (qui la sua presentazione accademica e l’indicazione dell’ambito di attività: http://heb.fas.harvard.edu/people/katherine-zink) si rivolge a ciò che ha prodotto mutazioni cranio-facciali, ossee, muscolari e dentali: “My research primarily focuses on cranio-dental morphology and the functional integration of the masticatory complex. In particular, I am interested in understanding how the advent and increasing use of food processing techniques has shaped hominin skulls and dentition. Have you ever wondered why you have such small teeth and jaws? Or why you spend so much money at the dentist/orthodontic office? To address these questions, I am using animal and human experimental models to investigate the effects of both simple and complex food processing techniques on chewing performance, and the growth and integration of the teeth and jaws” focalizzandosi in modo inequivocabile su due questioni: “Vi siete mai chiesti perché disponiamo di denti e mascelle piccoli, o perché spendiamo tanti soldi dal dentista? Nessun accenno a sputazzi nei panini all’hamburger, tradurre per credere.
Certo, buttare spazzatura addosso a qualcuno cattura l’attenzione, se non polemizzi sei uno sfigato, e vegetariani e vegani, si sa, sono fanatici come i terroristi e quindi ottimi come bersaglio. Tanto è vero che l’autore cita, a sostegno della propria tesi, l’intervento televisivo del portavoce di un movimento veg che si è espresso in toni estremamente accesi. Non poteva essere diversamente: è evidente che quella cloaca chiamata televisione ormai deputata a fomentare dissidi, liti, ingiurie e disordini non può certo invitare qualcuno dai toni pacati, sensati e moderati.
Non è qui, sia chiaro, nostro intendimento prendere le parti dell’onnivoro piuttosto che del vegano, ma solo evidenziare come l’informazione superficiale, distorta e funzionale ai cinque minuti di notorietà di uno sfigato (lui si) di autore, notorietà alla quale anche noi stiamo contribuendo nostro malgrado, sia come il Codice Atlantico scritto sulla carta igienica sporca. E qui non siamo neanche lontanamente al livello dell’Atlantico, al più del Lambro con relative pantegane.
E concludiamo, giusto per uscire a respirare aria pulita, citando il video “L’antispecismo spiegato ai farmacisti” a cura di Sauro Martella, visionabile qui: http://www.promiseland.it/2016/03/31/video-lantispecismo-spiegato-ai-farmacisti/.
Oltre ad essere onesto, come tutte le cose veramente serie e che non si prendono quindi troppo sul serio, presenta anche degli spunti divertenti. Questo è il modo di fare informazione che preferiamo.

Alberto C. Steiner