Stiamo finalmente tornando alla consapevolezza che la montagna non è un oggetto nazionalpopolare accessibile per diritto divino e carta di credito, ma solo per capacità di gambe, fiato, amore e rispetto.
In questo senso ci piace il gruppo Guide Ambientali Escursionistiche delle valli del Taro e del Ceno, formato da esperti appassionati muniti delle necessarie abilitazioni rilasciate dall’AIGAE, Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche, che con passione e competenza organizza escursioni nei posti più sperduti e meno noti dell’Appennino Emiliano, in particolare fra le province di Piacenza e Parma.
Per l’8 marzo hanno organizzato: Luoghi perduti della Val Ceno, le cascate di Brazza e i villaggi dispersi della val Noveglia e, per il giorno successivo, L’altra parte della val Mozzola. Ma, a parte la ciaspolata di fine inverno fissata per domenica 23 marzo, l’itinerario più interessante tra quelli proposti per le prossime settimane è, a nostro avviso, quello fissato per sabato 12 aprile: La Cascata dell’Aquila, lungo i sentieri di caccia dell’uomo preistorico.
Emozionante la vista della Rocca dell’Aquila, un’imponente rupe nera ofiolitica che incombe dall’alto dei suoi oltre 100 metri!
L’escursione non è alla portata di chiunque svolgendosi lungo itinerari impervi e scarsamente antropizzati, dove l’attraversamento di corsi d’acqua può avvenire a guado, senza particolari pericoli ma percorribili solo da persone sufficientemente allenate ed in ottime condizioni di salute, che non soffrano di vertigini e che siano equipaggiati in modo adeguato e specifico. Ci piace pertanto che le guide si riservino di escludere prima della partenza chiunque non ritenessero idoneo per condizioni o equipaggiamento, ai fini della tutela della sicurezza della persona stessa e di quella del gruppo. E anche della tranquillità dei partecipanti, aggiungiamo noi, che non si devono così sorbire le lagne di rompipalle sfiniti perché credevano di partecipare alla gita dell’oratorio.
Perché è ora di riscoprire che la montagna non è un oggetto nazionalpopolare accessibile per diritto divino e carta di credito, ma solo per capacità di gambe, fiato, amore e rispetto.
Malleus