Si chiama Willie, quasi come Un amico da salvare o come il simpatico fuco fancazzista amico dell’Ape Maia, anche se a nostro avviso non ha nulla di amichevole, lo troviamo anzi temibile. E’ un autobus articolato lungo 18 metri pensato per il circuito urbano e potrebbe incombere sulle nostre strade in un futuro nemmeno troppo lontano.
La tecnologia che presiede alla sua ideazione esiste già: si tratta di disseminare le fiancate del veicolo di schermi LCD trasparenti touchscreen, attualmente prodotti in serie ed utilizzati per numerosissime applicazioni.
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Willie è stato definito “un concept interessante che utilizza le nuove tendenze della tecnologia per trasformare i paesaggi della città e fornire un ulteriore ragione per muoversi in città“. Per trasformare i paesaggi della città? Aiuto!
L’idea, definita progetto avveniristico, è da attribuire a tale Tad Orlowski, a sua volta definito designer, relativamente al quale siamo riusciti a scoprire – oltre al bus Willie per ora fortunatamente solo allo stadio di rendering dinamico – soltanto un sito che raffigura modelli ignudi fino alla cintola in pose da machos fatali.
Nulla sappiamo circa ciò che, in materia di sicurezza attiva e passiva, prenderà il posto delle fiancate in lega o policarbonato, sappiamo però che in caso di urto il fatto che si sviluppi un incendio con emissione di gas tossici non è una possibilità, è una certezza.
Ci immaginiamo inoltre noi stessi che, per conoscere la direzione dell’autobus e gli eventuali punti di interscambio ci mettiamo a guardare sulla sua fiancata nei circa 10 secondi in cui è fermo alla fermata… No, non ci sembra un’evoluzione ma solo un’abuso tecnologico, fatto perchè fa tanto figo.
Mica è finita. Non ci sono più le Prinz verdi ed i relativi conducenti con cappello, ma i rimbambiti sulle Strade d’Italia sono aumentati in maniera esponenziale:
Amo guarda, i nuovi orecchini di Marmellato! Dove? Dove? Dove? Ahhhh! #Crash!#
E, giusto per finire: evidentemente non bastavano i monitor che ci ammorbano in stazioni ferroviarie e metropolitane, i pannelli Lcd che incombono su vie e piazze, le musiche a palla che fuoriescono da store di vario genere per contribuire al rincoglionimento di massa, all’anestesia tendente a mantenere inalterato il sonno del popolo bue.
Malleus