Cookie law: ciàppel sott, che lè un biscott…

Non perderà l’occasione, proprio domani 2 giugno, il regime per ribadire a chi vuol esserne suddito come intende comandare la baracca chiarendo, ancorché ve ne fosse bisogno, la propria natura predatoria a chi vuol farsi predare.
Domani scade infatti il termine ultimo per mettersi in regola con la cookie law recepita dal garante della privacy… ciumbia! per dirla in milanese.Cesec-CondiVivere 2015.06.01 cookie law 001Peccato che il garante della privacy non c’entri nulla con i cookies e che, se nello stivale con la suola di cartone bucata si è così servi nell’animo da evitare di esprimersi nella propria lingua, si impari almeno quella altrui. Quindi cookies e non cookie.
Ma veniamo all’aspetto tecnico: i cookies di profilazione, cioè quelli che registrano interessi e mostrano pubblicità basata su di essi, sono dei semplici file di testo che vengono temporaneamente salvati sul PC; come possano violare la privacy è insondabile mistero.
Il legislatore, per non farsi mancare nulla, ha inoltre ficcato nel calderone anche i cosiddetti counter, quei servizi che tengono traccia delle visite, ma solo qualora traccino l’indirizzo IP, vale a dire quell’indirizzo pubblico e dinamico che muta ogni volta che si attiva il router dichiarando che ci si sta connettendo da Pavia se si sta a Piacenza o da Cantù se si sta a Monza. Controllare per credere.
Obbligo di notificare la presenza di cookies al visitatore, quindi. Altrimenti arriva una multa da 6mila a 36mila Euro, in teoria perché un bambino di dieci anni non ha avvisato i propri compagni che il bannerino di adsense nel forum piripicchio&patatoso potrebbe installare dei cookies di profilazione.
Altrimenti che succede, ti arriva in casa il garante della privacy con il suo saio bianco e nero accompagnato dai monatti?Cesec-CondiVivere 2015.06.01 cookie law 002Capiremo che chi ha fatto la legge non sa nemmeno cosa sia una lampadina a incandescenza quando si tratterà, come per tutte le leggi, di scrivere il decreto attuativo, quel documento che specifica come va applicata la legge stessa. Vale a dire che la legge è, semplicemente, assurda e inapplicabile.
Ma per chi è intestatario di un sito e un indirizzo email basati all’estero, in area addirittura extracumunitaria, per esempio negli Stati Uniti, la legge non ha validità.
Ma molti si spaventeranno e correranno ai ripari installando tanto costosi quanto inefficaci accorgimenti, e staremo a vedere se dopo il 2 giugno emergeranno provider, software house o quel che corporativamente sarà debitamente provvisti di autorizzazione ministeriale, che avranno ottenuto pagando una tassa, ai quali si dovrà ricorrere in esclusiva.
Altrettanti, sempre sull’onda della paura e dell’ignoranza, pagheranno le sanzioni.
Insomma, un ottimo modo di fare cassa, visto che solo nel 2014 il Web ha generato un giro d’affari di ben due milardi di Euro.
Oltretutto, fermo restando che i cookies si autocancellano, se volpedifuoco, microesploratore o qualsiasi browser viene opportunamente settato non c’è cookie che tenga. E non occorre essere esperti informatici per farlo. Quindi chi vuole amareggiarsi e mettere mano al portafogli poiché l’utente medio è un idiota può farlo.
E se in tutta questa tarantella qualcuno dovesse chiedersi: ma almeno la privacy è finalmente salva?
Come no… Anzitutto i cookies di profilazione non violavano affatto la privacy tranne i pochi che prendevano l’indirizzo email dell’utente, per esempio come fa Amazon che invia email in base a cosa si è cercato sul sito stesso, ma in quel caso è l’utente stesso ad essersi consapevolmente registrato. Come fanno molti in moltissimi siti fornendo informazioni delicatissime e poi lamentandosi che sul Web han trovato cose che li riguardano ed emettendo alti lai sullo spionaggio, sul grande fratello, sul complotto e via menandola.
I cookies non sono gli unici strumenti esistenti per profilare e, se la nuova legge costringerà piccole aziende, esercizi commerciali e studi professionali ad adeguarsi, non farà né caldo né freddo a quelle grandi. Resta il fatto che la legge, sicuramente iniqua per chi intende assoggettarvisi, è tecnicamente inapplicabile.

Alberto C. Steiner