Ikea, Report sostenibilità 2015: le favole della buona notte

Anche quest’anno la multinazionale svedese del mobile prêt à monter mi ha graziosamente inviato avvolto in un’elegante confezione che sembra uno dei suoi famosi pacchi piatti, però mini, il Report di cui al titolo: da Brescia Roncadelle a Gorizia Villesse, da Milano Carugate e Corsico a Parma, da Roma Anagnina e sino a Torino non mi ricordo … ah si, Collegno, ma senza trascurare il centro distribuzione di Piacenza e via elencando tutti quelli che, con maestra padronanza del basso profilo, definisce negozi, indica i consumi di acqua e la produzione di rifiuti ovviamente differenziati.CC 2016.04.19 Ikea 001Non manca naturalmente l’indicazione delle partnership ecosocialsolidalbiobau: FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano (Ah beh, si beh, hoo vist on re… se l’ha vist cus’è? On re), Medici Senza Frontiere, Unicef, Unhcr. E naturalmente Save the Children: anche quelli di otto anni che in certi paesi d’oriente annodano tappeti e montano paralumi? come sarebbe a dire, per conto di chi? Per Ikea, è ovvio. Che però, appena apprese la questione si fece carico del problema, dichiarando: “Ci stiamo lavorando, è una delle nostre aree di miglioramento.”
Esistono due categorie che mi ripugnano, quella degli sfuggenti che pronunciano il mantra “come può benissimo immaginare” a suo tempo abusato dai Consulenti Globali di Programma Italia, ora Banca Mediolanum, e quella di chi ti prende per il culo dicendoti la verità per mentirti.
Torniamo a Ikea. Chi verifica che la mamma di Billy è ecosolidalciaociao? Ikea, naturalmente. La stessa che certifica i propri bilanci, guardandosi bene dal nominare revisori esterni. E poi, quali bilanci? Di quale Ikea? Se esiste un muro impenetrabile è il complesso di scatole cinesi, pardon svedesi e olandesi che avviluppano i misteri del pacchetto societario.
Il volume di ben 124 pagine traccia il compendio virtuoso di un anno di attività suddiviso nei capitoli Economia e ambiente (ripartito nei paragrafi Rifiuti, Energia, Acqua, Materie prime, Logistica e mobilità, Food) Dimensione sociale, Dimensione business (Dati aziendali, L’opinione su Ikea, Ikea sul web, Sempre più sostenibili, Prodotti a basso impatto) e infine Negozi, CSC e depositi.
Visto che parliamo di sostenibilità vado allora alle pagine 88 e 89: Sempre più sostenibili. Quel che c’è scritto lo vedete nella scansione riportata sotto. Questo è quanto.CC 2016.04.19 Ikea 002Boh, forse è meglio se vado a pagina 44: Soft Toys. Ah no scusate, pensavo fossero gadget erotici e invece sono pupazzi di peluche, grazie all’acquisto dei quali i clienti possono donare 1 Euro alle Associazioni beneficiarie (Unicef e Stc ad anni alterni) con la contestuale “possibilità di decidere di donare direttamente il pupazzo ai bambini meno fortunati.” Che possono sempre provare a bollirlo per sfamarsi.
Grazie a questa iniziativa, recita l’ineffabile pubblicazione, “dal 2006 ad oggi Unicef e Stc hanno potuto contare su un totale di risorse donate da Ikea Italia pari a 7 milioni di euro.” Non male, considerando che per il solo 2015 il fatturato svetta a quota 14.571 milioni di euro (pagina 75).
Al di là di qualsiasi attestazione verbale penso che sia il modello stesso Ikea a non essere sostenibile, non solo e non tanto a partire dall’idea di far vivere persone, sorridenti come quelle dello loro pubblicità, in una casa di 35 metri quadri affastellata di mobili, ma soprattutto per il concetto stesso di mobile usa e getta. Per tacere della politica che induce ad acquisti compulsivi.CC 2016.04.19 Ikea 003Mi fermo, perché il blablabla ha il potere di darmi il voltastomaco, esattamente come le patatine o le aringhe in barattolo che è possibile acquistare negli shop Ikea, lasciando chi vuole approfondire alla lettura del libro Ikea: un modèle à démonter, Ikea: un modello da smontare, scritto da Olivier Bailly, Jean-Marc Caudron e Denis Lambert, pubblicato in Italia nel 2007 da Anteprima e diffuso da Altroconsumo con il titolo Ikea, che cosa nasconde il mito della casa che piace a tutti? e purtroppo oggi praticamente introvabile (Il Giardino dei Libri ne dichiara in magazzino una copia ma non sono riuscito ad acquistarla). Ne riporto qui una recensione tratta dal Web.CC 2016.04.19 Ikea 004A proposito, notizia del 17 marzo 2016, leggibile qui: Anche Ikea ha scelto Altroconsumo label per la propria comunicazione. Ok, ciao.

Alberto C. Steiner