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Reventino: la gente dice no all’eolico

Ben pochi sono gli italiani consapevoli di quanto siano elevati siano i danni causati dagli impianti eolici a paesaggio, ambiente naturale, all’avifauna rispetto al loro marginale contributo energetico, e in nome di non meglio definite magnifiche sorti e progressive nessuna eco giunge al pubblico della tragedia che si sta abbattendo sulle nostre bellezze naturali.Il massiccio montuoso calabrese del Reventino rappresenta il prolungamento occidentale della Sila Piccola ed è oggetto di uno degli innumerevoli progetti eolici che interessano il Sud. Ma la comunità locale non ci sta e a Platania, comune in provincia di Catanzaro, ha costituito il comitato contro l’istallazione degli impianti eolici sulla dorsale del Reventino.L’assemblea ha manifestato la volontà di opporsi al progetto che devasterà irreversibilmente il territorio arricchendo peraltro le solite imprese che, come con i rifiuti e l’acqua, hanno ben compreso che mettere le mani sulle cosiddette fonti alternative e rinnovabili vuol dire accaparrarsi una fetta consistente di mercato a discapito della salvaguardia del territorio e della salute umana.
I numeri, oltretutto, giocano a favore del buon senso: nel 2013 la Calabria ha prodotto un esubero di energia elettrica del 66% (dati Terna) e la gente si chiede pertanto che senso abbia realizzare impianti eolici che non porteranno giovamenti alle comunità locali, costrette anzi a pagare sulla bolletta Enel denaro che servirà solo a garantire l’esistenza di questi ecomostri.Oltre ai rischi ambientali sussistono inoltre minacce alla salute, essendo da anni conclamata nella Pietra Verde del Reventino la presenza in percentuali significative di tremolite-actinolite, vale a dire di asbesto. La realizzazione di decine di pale eoliche comporterebbe sbancamenti e scavi di fondazioni interessanti proprio le aree dove è presente la pietra, esponendo lavoratori ed abitanti al rischio di contrarre tumori.
Il comitato si è espresso a favore di uno sviluppo del territorio che salvaguardi ambiente e paesaggio, valorizzando forme di autoproduzione delle comunità locali ed economie alternative per contrastare il saccheggio di risorse.
Il comitato porterà le proprie ragioni in assemblee itineranti che attraverseranno tutti i territori e le comunità interessate, per sviluppare forme di coinvolgimento attivo attraverso la partecipazione cosciente dal basso.

ACS

Reventino: la gente dice no all’eolicoultima modifica: 2015-01-08T08:22:18+01:00da
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