L’oro rosso delle Alpi

Il termine zafferano deriva dalla parola araba za῾farān o safaran, e questa spezia rossa ricavata dal fiore e utilizzata in cucina come  condimento e colorazione dei cibi possiede proprietà medicamentose. Originaria del sudovest asiatico è la spezia più costosa al mondo: il suo prezzo può toccare i 5mila euro al chilo.Cesec CondiVivere 2015.05.20 Oro rosso delle Alpi 001In campo medico da uno a tre grammi di decotto, da 0,5 a 1,5 grammi ingeriti sotto forma di polvere, o 30 mg di estratto secco sono quantità giornaliere sufficienti per migliorare la circolazione sanguigna, regolare le mestruazioni, trattare disturbi digestivi, sedare la tosse, coadiuvare in caso di respiro asmatico, ridurre la febbre, alleviare nervosismo e depressione. Non è ufficalmente comprovato ma sembra che i suoi principi attivi possano inibire la crescita delle cellule tumorali. Valido anche per uso topico, si applica per migliorare la condizione generale della pelle in particolare per curare l’acne.
In Tibet lo zafferano è spesso un ingrediente degli incensi medicinali e l’Iran, il più grande produttore al mondo di zafferano, sta investendo moltissimo nella ricerca di possibili usi medicinali. Uno dei suoi gruppi di ricerca guidato da Shahin Akhondzadeh, dell’Ospedale Psichiatrico Roozbeh presso l’Università di Teheran di Scienze Mediche, ha studiato l’uso di diversi farmaci ed erbe per i disturbi mentali come la depressione, l’ADHD, l’Alzheimer, l’autismo, la dipendenza da oppiacei, l’epilessia. I risultati clinici suggeriscono che lo zafferano è un antidepressivo sicuro ed efficace e, in uno studio randomizzato, 30 mg di estratto in capsule per 6 settimane hanno portato a riduzione significativa della depressione rispetto a quelli trattati con placebo, e lo hanno fatto senza effetti collaterali evidenti. In un ulteriore lavoro preliminare lo zafferano è stato confrontato con la fluoxetina, impropriamente meglio nota come Prozac, e si è constatato che produce gli stessi effetti benefici del farmaco. Studi comparati fra Iran e Giappone hanno infine confermato un attività anticonvulsivante nel suo estratto.
E noi milanesi ben sappiamo come lo zafferano favorisca la produzione di endorfine e serotonina nella sua versione risotto giallo, con o senza ossobuco…Cesec CondiVivere 2015.05.20 Oro rosso delle Alpi 002Unimont, l’Università della Montagna di Edolo, per favorire formazione, dialogo e confronto su tematiche multidisciplinari funzionali allo sviluppo delle aree montane ha avviato lo studio sulla produzione dello zafferano nelle Alpi, per dare risposta a piccoli e piccolissimi produttori di Valcamonica, Valtrompia e Valtellina che autonomamente ne avevano iniziato la coltivazione sperimentale, chiedendo successivamente all’università il necessario supporto per definire la qualità ed ottimizzare il processo produttivo.
Sulla scorta di quell’esperienza è nato il manuale tecnico-scientifico di produzione dello zafferano L’Oro Rosso delle Alpi, che rappresenta un’accurata recensione di quanto noto in letteratura, sperimentato ed emerso dalle esperienze condotte in campo dai produttori, dagli studenti e dagli autori che hanno analizzato campioni, raccolto ed elaborato dati per delineare i caratteri di una produzione di pregio che a pieno titolo può inserirsi nel paniere di un’azienda agricola multifunzionale montana.
Il libro, interessante anche per lettori non specializzati, è disponibile in formato cartaceo presso la Segreteria dell’Università della Montagna.

Lorenzo Pozzi

L’oro rosso delle Alpiultima modifica: 2015-05-20T16:40:38+02:00da cesec
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